Ciclista investito a Bologna, Antonio Cavallaro ucciso da un camion dei rifiuti: manifestanti in strada
Un ciclista di 64 anni è stato investito a Bologna da un mezzo del servizio di nettezza urbana. L'associazione Salvaiciclisti scende in piazza
Tragedia a Bologna: un ciclista di 64 anni, Antonio Cavallaro, è stato investito nella tarda mattinata di giovedì 28 novembre da un camion del servizio della raccolta rifiuti Hera. La ditta ha annunciato la piena collaborazione con le autorità per la ricostruzione delle dinamiche del dramma, ma all’aspetto istituzionale si unisce la battaglia civile. La divisione bolognese dell’associazione Salvaiciclisti ha dato appuntamento in strada per manifestare e chiedere più sicurezza.
Ciclista investito a Bologna
Alle 11:30 di giovedì 28 novembre Antonio Cavallaro, dentista di 64 anni, è stato investito a Bologna mentre transitava lungo via Toscana all’angolo con via della Foscherara.
L’uomo, originario di Siderno (RC) ma residente nel capoluogo emiliano, è stato travolto da un camion del servizio di raccolta rifiuti Hera.
A Bologna un ciclista di 64 anni è stato investito da un mezzo del servizio di raccolta rifiuti. L’associazione Salvaiciclisti Bologna scende in piazza
Il mezzo della Hera, secondo Repubblica, arrivava da Pianoro e svoltando verso Foscherara avrebbe incontrato improvvisamente Cavallaro sulla destra, travolgendolo.
Sul posto sono intervenuti i soccorsi insieme a quattro pattuglie della polizia locale per gli opportuni rilievi. Le indagini sulla dinamica del sinistro sono ancora in corso. Il gruppo Hera, dopo aver espresso “profondo cordoglio per la famiglia della persona deceduta” si è messo in collaborazione “con le autorità per ricostruire l’esatta dinamica di questa tragedia”.
L’associazione in piazza
La vicenda ha scosso profondamente la città di Bologna. Il sindaco Matteo Lepore ha espresso il profondo cordoglio sia personalmente sia da parte tutta l’amministrazione comunale.
Contestualmente, però, l’associazione Salvaiciclisti Bologna ha chiesto ai cittadini a presenziare presso il luogo esatto in cui Antonio Cavallaro ha incontrato la morte. L’appuntamento si è tenuto alle ore 18 con l’invito a presentarsi con “bici, luci e campanelli. E tutta la nostra forza”.
L’associazione chiede “più sicurezza per tutte le persone in strada, a partire da pedoni e ciclisti, una Città 30 più efficace e “l’obbligo di sensori contro gli angoli ciechi sui mezzi pesanti in città”. L’associazione sostiene che “non è normale” né “accettabile morire così”. Ancora:
La violenza stradale continua ad avvelenare la vita delle nostre città e a distruggere famiglie, vite, ci riempie di paura e sgomento, limita la libertà delle persone più anziane e l’autonomia di bambine e ragazze. Basta, basta morti in strada”.
Per l’occasione, infatti, l’associazione ha rilanciato l’hashtag #bastamortiinstrada.
La tragedia sulla Foggia-Lucera
Recentemente un’altra tragedia ha colpito il mondo della passione per il ciclismo. Il 29 ottobre un 61enne stava pedalando lungo la statale Foggia-Lucera quando è stato travolto e ucciso da un’auto in corsa.
Il conducente del mezzo si era dato alla macchia fino al giorno 31, quando le autorità lo hanno arrestato. Si tratta di un 77enne originario di Acquaviva delle Fonti che dopo l’impatto avrebbe deciso di proseguire volontariamente per la sua strada senza prestare soccorso al 61enne.
L’automobilista si trova attualmente agli arresti domiciliari per omessa fermata, mancata assistenza e omicidio stradale.