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Giorgia Meloni: "Reddito di cittadinanza da riformare, non ho fatto regali agli evasori, il Governo durerà"

Giorgia Meloni lancia un messaggio agli alleati: "Non si stravolga la Manovra". La premier smorza l'entusiasmo di chi si augura la caduta del Governo

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Giorgia Meloni lancia un messaggio agli alleati: la Manovra non va stravolta e il Governo non sarà solo una breve parentesi. C’è tuttavia l’apertura a discutere per tarare meglio la Finanziaria aprendo un tavolo sia con gli alleati che con l’opposizione. La linea però è tracciata e non ci sono margini per violenti cambi di direzione.

Questi e altri temi sono stati trattati dalla premier durante una lunga intervista rilasciata a Luciano Fontana, direttore del ‘Corriere della Sera’.

Giorgia Meloni difende la Manovra

La premier respinge al mittente le accuse di aver scritto una Manovra poco incisiva dicendo “avevamo poche risorse e abbiamo deciso dove concentrarle” ovvero su “crescita economica e attenzione al lavoro, a partire dalla messa in sicurezza del sistema produttivo a fronte del caro energia”.

Respinta anche l’accusa di aver favorito i ricchi: “Abbiamo dato segnali chiari con la tassazione sui premi di produttività, il fisco per gli autonomi, i provvedimenti che eliminano gabelle inutili, il pacchetto famiglia da un miliardo e mezzo di euro. E poi l’attenzione ai redditi più bassi”.

“Anche la tassa piatta incrementale – continua Meloni – si applica su massimo 40 mila euro, riguarda dunque il ceto medio”.

“Nessun regalo agli evasori fiscali”

La premier rivendica le scelte fatte in Manovra e respinge le accuse di aver favorito l’evasione con stralcio delle cartelle esattoriali e modifica al tetto del contante.

Stralciamo solo cartelle vecchissime sotto i mille euro e per le quali la riscossione avrebbe per lo Stato un costo superiore a quello che incasserebbe. Per le altre cartelle stabiliamo il principio che l’importo dovuto si paga interamente con una piccola maggiorazione e la possibilità di rateizzare. Non siamo di fronte a un condono”.

“La polemica sul tetto al contante mi sembra poi abbastanza pretestuosa. Ci siamo attestati – puntualizza Giorgia Meloni – sulla media europea, ma occorre ricordare che l’economia europea di riferimento, la Germania, non ha il tetto al contante.

Rivedere il reddito di cittadinanza

Il reddito di cittadinanza, così com’è oggi, favorisce l’assistenzialismo e non è uno stimolo alla ricerca del lavoro. Inoltre mette in difficoltà le aziende che non trovano manodopera e favorisce il lavoro nero. Questo in sintesi il pensiero di Giorgia Meloni che difende la sua scelta di riformare l’iniziativa.

Fonte foto: ANSA
Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

“Il reddito non è stato utile a contrastare strutturalmente la povertà e non ha funzionato come strumento di inserimento nel mercato del lavoro”, sostiene Giorgia Meloni.

Poi una critica ai cinquestelle: “Al M5S vorrei chiedere se quando lo hanno istituito lo immaginavano come una sorta di vitalizio da percepire dai 18 anni fino alla pensione. Se la risposta è sì, io non sono d’accordo. Se la risposta è no, visto che ci sono persone che lo prendono da anni e non hanno mai trovato lavoro, dimostra che non ha funzionato”.

“Noi distinguiamo tra chi non può lavorare e va assistito e chi invece può lavorare e va accompagnato verso un’occupazione”.

Giorgia Meloni critica le Ong

Nel corso dell’intervista si tocca anche il tema dell’immigrazione e Giorgia Meloni attacca l’impostazione messa in atto dalle Ong che attendono i barchini dei migranti in acque internazionali per effettuare il trasbordo.

“Non sono io ma l’agenzia europea Frontex a dire che alcune Ong rappresentano un fattore di spinta dei flussi di migranti illegali, con conseguenze sia sugli arrivi che sui morti in mare”.

“Penso che uno Stato serio non possa tollerare questi fenomeni di illegalità. L’approccio di alcune Ong, che svolgono una attività prevalentemente ideologica che ha poco a che fare con le norme del diritto internazionale in tema di salvataggio in mare, trova una naturale convergenza con gli interessi degli scafisti”.

Mano tesa a Calenda e Renzi

A margine delle consultazioni Calenda, leader di Azione, si era detto aperto al dialogo sulle riforme purché non si toccassero i diritti civili.

Ora anche Matteo Renzi di Italia Viva ha teso una mano al Governo: “Siamo pronti a lavorare assieme al Centrodestra. Non saremo la stampella del Governo, ma scendere in piazza non serve. Su reddito di cittadinanza, giustizia ed elezione diretta del premier possiamo collaborare”.

Nel corso dell’intervista al direttore del ‘Corriere della Sera’ Giorgia Meloni ha detto che lo spazio per il dialogo col terzo polo c’è, anche se, puntualizza, non servono stampelle perché “questo governo durerà a lungo”.

“Non penso che la maggioranza abbia bisogno di allargarsi a qualcuno perché è solida. Ciò non toglie – spiega Meloni – che se alcuni all’interno dell’opposizione vorranno condividere con noi alcune proposte ci sarà sempre la nostra disponibilità”.

 

giorgia meloni Fonte foto: ANSA
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