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Edward Bronstein, morto come George Floyd: 18 minuti di agonia, spunta il video che incastra i poliziotti

Edward Bronstein è morto come George Floyd: con le ginocchia dei poliziotti addosso per immobilizzarlo, nonostante urlasse di non riuscire a respirare

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato il:

Un video scuote gli Stati Uniti d’America. Non arriva dalle zone di guerra dell’Ucraina, ma dalla California. Ha come protagonista Edward Bronstein, 38enne ucciso a Los Angeles dopo essere stato fermato dagli agenti della polizia per un controllo stradale. La dinamica è tragicamente uguale a quella che ha portato alla morte di George Floyd: immobilizzato per 18 minuti, nonostante più volte Bronstein avesse urlato “I can’t breathe“, “Non riesco a respirare”. Come sono andati i fatti.

Edward Bronstein come George Floyd: il video

Il video della morte di Edward Bronstein durante un controllo della polizia californiana ha fatto il giro del mondo nelle ultime ore.

Risale al marzo 2020, due mesi prima dell’uccisione di George Floyd da parte degli agenti di Minneapolis (maggio 2020).

Nella clip di 18 minuti relativa a Bronstein, si vedono i poliziotti atterrare il 38enne: lo ammanettano e lo immobilizzano, puntandogli le ginocchia sulla schiena per un prelievo di sangue.

L’uomo, come testimoniato dal video, grida più volte che è pronto a farlo volontariamente. Poi continua a ripetere le stesse parole di Floyd, “I can’t breathe” (“Non riesco a respirare”), prima di perdere conoscenza per 3 minuti e morire.

edward bronstein Fonte foto: Ben Crump - Twitter
“I can’t breathe”: le ultime parole di Edward Bronstein

Bronstein ripete “I can’t breathe” e “Let me breathe” (“Lasciatemi respirare”) per almeno 12 volte in 30 secondi, prima di perdere conoscenza.

Una volta svenuto, i poliziotti continuano comunque il prelievo di sangue.

Dopo essersi accorti dell’assenza del battito cardiaco: passano altri 11 minuti dagli ultimi gemiti di Bronstein prima che gli agenti inizino – inutilmente – il massaggio cardiaco.

Morte Edward Bronstein, la famiglia contro l’autopsia

Nessun ufficiale è stato accusato in relazione alla morte dell’uomo.

Così, la famiglia di Bronstein ha sporto denuncia e ha fatto causa a una decina di poliziotti, contestando l’uso eccessivo della forza – dato che l’uomo era disarmato – e la violazione dei diritti civili.

Si è scagliata anche contro l’autopsia, secondo cui l’uomo sarebbe morto per “intossicazione acuta di metanfetamine durante l’arresto“.

A distanza di quasi due anni dalla tragedia, un giudice ha ordinato la diffusione del video, registrato da uno degli agenti.

L’uccisione di Bronstein e la diffusione del video hanno scatenato proteste nazionali e globali contro la brutalità della polizia e le ingiustizie razziali.

La Fox ha pubblicato il video sul suo canale YouTube.

bronstein Fonte foto: Ben Crump - Twitter
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