Caso di tubercolosi attiva al Psv Eindhoven, i sintomi della malattia e i rischi per la squadra olandese
Caso di tubercolosi attiva al Psv Eindhoven: un giocatore è positivo. Ecco sintomi, rischi per la squadra olandese e forme della malattia
Un caso di tubercolosi attiva al Psv Eindhoven ha fatto scattare l’allarme nello spogliatoio della squadra olandese. Un calciatore è risultato positivo alla forma contagiosa della malattia e il club ha attivato immediatamente tutti i protocolli sanitari previsti. L’identità dell’atleta non è stata resa nota, ma il giocatore in questione è stato temporaneamente escluso dalle attività sportive e sotto osservazione medica.
- Tubercolosi attiva: cos’è e come si trasmette
- I sintomi più comuni
- Il caso al Psv Eindhoven
- Tubercolosi latente: una minaccia silenziosa
- Prevenzione e trattamento
Tubercolosi attiva: cos’è e come si trasmette
La tubercolosi è una malattia infettiva causata dal Mycobacterium tuberculosis, noto anche come bacillo di Koch.
Colpisce prevalentemente i polmoni e si trasmette attraverso l’aria, soprattutto mediante goccioline di saliva prodotte da colpi di tosse, starnuti o anche solo parlando. La forma attiva è altamente contagiosa e, se non curata, può essere fatale in oltre il 50% dei casi.

Un calciatore del Psv Eindhoven è risultato positivo alla tubercolosi
I sintomi più comuni
I pazienti affetti da tubercolosi attiva possono presentare sintomi come:
- tosse persistente
- dolore toracico
- febbre
- perdita di peso
- sudorazione notturna
- difficoltà respiratorie
Chi manifesta questi segnali può risultare contagioso per settimane, motivo per cui è fondamentale intervenire subito con un trattamento antibiotico adeguato.
Il caso al Psv Eindhoven
Il calciatore del Psv Eindhoven colpito dalla tubercolosi attiva sarebbe stato prelevato a parametro zero nel mese di febbraio e avrebbe disputato solo tre partite con la maglia biancorossa.
Le sue condizioni di salute avrebbero richiesto un immediato stop, e secondo quanto trapelato da fonti interne, la sua stagione sportiva potrebbe essere già conclusa.
Al momento non sarebbero emersi altri casi tra compagni di squadra o membri dello staff tecnico, ma il club continua a sottoporre tutti i soggetti potenzialmente coinvolti a controlli periodici, seguendo i protocolli della sanità pubblica olandese.
Tubercolosi latente: una minaccia silenziosa
Oltre alla forma attiva, esiste anche la cosiddetta tubercolosi latente, in cui il batterio resta presente nell’organismo ma in stato dormiente. Questa forma non è contagiosa e spesso non dà alcun sintomo. Tuttavia, può riattivarsi in presenza di condizioni che indeboliscono il sistema immunitario, come:
- malnutrizione
- uso prolungato di farmaci immunosoppressori
- Hiv/Aids
- stress cronico o patologie debilitanti
Si stima che circa un quarto della popolazione mondiale sia affetta da infezione latente.
Prevenzione e trattamento
La tubercolosi è curabile, ma richiede cicli di antibiotici molto lunghi (almeno sei mesi). Nei casi più complessi, può essere necessario un trattamento ospedaliero.
I soggetti a rischio dovrebbero sottoporsi a test diagnostici specifici, come il test cutaneo alla tubercolina o l’analisi del sangue (Igra), per identificare l’infezione anche in forma latente.
