"Bud Spencer non italiano": gaffe della deputata FdI Montaruli
Augusta Montaruli, deputata di Fratelli d'Italia, ha fatto una gaffe in diretta tv sostenendo che Bud Spencer non fosse italiano
Gaffe in diretta televisiva per Augusta Montaruli, deputata di Fratelli d’Italia. Ospite della trasmissione di Rai 1 “Oggi è un altro giorno”, la politica del partito guidato da Giorgia Meloni ha fatto uno scivolone su Bud Spencer che non è passato inosservato sui social network e si è poi scusata con un post su Facebook.
Bud Spencer, la gaffe sull’italianità
Tutto è iniziato quando Montaruli è stata interpellata dalla conduttrice Serena Bortone in merito alla similitudine cinematografica utilizzata dal ministro Giancarlo Giorgetti per parlare del segretario della Lega Matteo Salvini. Giorgetti, come ha ricordato la conduttrice, “ha detto che Salvini deve scegliere se essere più Meryl Streep o Bud Spencer. Giorgia Meloni che ruolo si riserva?”.
Alla domanda di Serena Bortone, Montaruli ha prontamente risposto: “Noi siamo italiani, quindi né l’uno né l’altra”, dando per scontato che Bud Spencer non fosse italiano.
Chi era Bud Spencer e perché aveva questo pseudonimo
In realtà, come hanno fatti prontamente notare molti utenti sui social network, Bud Spencer era il nome d’arte dell’attore italiano Carlo Pedersoli, nato a Napoli nel 1929 e morto nel 2016. Tratta in inganno dal genere western che lo ha reso famoso al grande pubblico, in coppia con Terence Hill, Montaruli ha pensato che fosse americano.
In realtà anche l’82enne Terence Hill è italiano, il suo nome di battesimo è Mario Girotti. Il nome d’arte di Bud Spencer era un omaggio all’attore Spencer Tracy insieme al nome di una birra.
Montaruli corretta dopo la gaffe. Il post di scuse
Nel corso della trasmissione televisiva, la deputata Montaruli è stata corretta dal deputato Gennaro Migliore di Italia Viva. L’esponente di Fratelli d’Italia ha replicato: “Sì, certo, in ogni caso non ci prestiamo a queste figure, per quanto apprezzate, televisive”.
Le scuse sono poi arrivate su Facebook: “Non sto a giustificare la risposta infelice e sbagliata. Chiedo tuttavia scusa pubblicamente perché quando si sbaglia lo si ammette e basta, senza fronzoli. Sulle critiche al mio livello culturale e su come si ‘farebbe carriera’, lasciandomi scivolare le cattiverie gratuite che leggo, spero che il mio grado di preparazione non sia misurato solo da questo, in ogni caso è verificabile quotidianamente”.