Aurelio Visalli non è morto per annegamento: cosa dice l'autopsia
Il sottoufficiale Aurelio Visalli è morto nel tentativo di salvare un ragazzo in balìa delle onde: le cause del decesso secondo l'autopsia
Il sottoufficiale della Guardia costiera di Milazzo, Aurelio Visalli, è caduto in servizio. Sfidando il mare in tempesta ha provato a raggiungere un ragazzo di 15 anni in balìa di onde alte fino a 7 metri. L’autopsia disposta sul cadavere del militare, però, ha confermato come Visalli non sia morto annegato. A renderlo noto, La Repubblica.
Aurelio Visalli, le cause della morte
Secondo gli esami, Aurelio Visalli è morto per il forte trauma causato da un’onda, che lo ha scaraventato sul fondale. Le ferite sono state fatali.
Il sottoufficiale si era spinto più avanti rispetto agli altri due colleghi intervenuti sulla spiaggia, come confermato da un video girato da un testimone, che ha ripreso l’inizio di quella drammatica operazione di salvataggio.
Il video si interrompe poco prima che Visalli venga colpito dalle onde, mentre prova a entrare in un muro d’acqua.
Morte Aurelio Visalli, il racconto del 15enne
Ai microfoni della Repubblica, il ragazzo di 15 anni che Visalli ha cercato di salvare ha raccontato che “in quel momento urlavo ‘Non venite, non venite, è troppo pericoloso’, ma lui si è buttato lo stesso. Anche se mi ha sentito, ne sono sicuro. Secondo me in quel momento ha agito da padre“.
“L’autopsia ha offerto dati importanti – ha detto Sebastiano Campanella, legale della famiglia -, ma siamo ancora all’inizio di un percorso, vogliamo che si faccia piena luce su questa vicenda, soprattutto sulla gestione dell’operazione di salvataggio”.
La famiglia Visalli, infatti, punta il dito contro i superiori di Aurelio: “L’hanno mandato a morire – ha detto il cognato della vittima, Antonio Crea –, non erano affatto attrezzati per quel tipo di intervento”.