Morte Visalli, parla il quindicenne dopo il post delle polemiche
Il racconto di uno dei due ragazzi finiti in mare a Milazzo, del salvataggio che ha portato alla morte del sottufficiale Aurelio Visalli
Tornato dall’ospedale ha fatto un post su Facebook scrivendo che si è salvato da solo e che nessuno era morto per lui, ma adesso dice: “Io, ve lo giuro, ero immerso dentro una tempesta e non l’ho visto, per questo quando sono rientrato a casa, dopo l’ospedale, ho scritto sui social che nessuno mi aveva salvato”. In un’intervista a Repubblica, parla il quindicenne che il sottufficiale Aurelio Visalli ha cercato di raggiungere nel mare in tempesta di Milazzo, perdendo la vita.
Morte Visalli, parla il quindicenne: il post delle polemiche
Il post del ragazzo, ha scatenato le reazioni indignate dei social, prima di essere tolto dalla pagina: “Sono sano e salvo, mentre facevo le capriole in spiaggia, a me al mio amico ci prende in pieno un’onda e mi trascina al largo. Nessuno si è buttato, quindi prima di dire che qualcuno è morto per salvare me…” aveva scritto il quindicenne.
È dovuto intervenire il sindaco di Milazzo Giovanni Formica per calmare il putiferio che si è scatenato intorno alla pubblicazione: “I ragazzi devono capire che non si scherza con il mare agitato che si è portato via tanta gente a Milazzo negli anni, però dico anche alla gente che adesso è inutile accanirsi contro i ragazzini. Adesso bisogna stringersi intorno alla famiglia di Aurelio Visalli e alla Capitaneria. Senza cercare necessariamente la polemica soprattutto con gli adolescenti, loro devono trovare il momento per elaborare quello che è accaduto” riporta Tgcom24.
“Hanno percepito di avere rischiato la vita e penso che abbiano chiaro che una persona è morta nel tentativo di salvarli, e penso questo possa bastare – ha aggiunto il primo cittadino – Quello che ho visto sui social con insulti, minacce e auguri di cose terribili a quei due ragazzi non mi è piaciuto, anche se loro hanno sbagliato a scrivere qualcosa non è facendo lo stesso errore che si risolvono le questioni”.
Morte Visalli, parla il quindicenne: il racconto del salvataggio
Dalle colonne di Repubblica il quindicenne tenta di fare chiarezza sull’accaduto: “Appena ho saputo che un uomo era annegato, ho subito cancellato il messaggio. E adesso chiedo scusa, ma anche io ho rischiato di morire. Ora, invece, mi insultano sul Web e pure per strada, non è giusto”.
E spiega anche come sono andati i fatti che hanno portato lui e il suo amico a ritrovarsi tra le onde nel mezzo del mare agitato: ”Io e il mio amico siamo scesi in spiaggia e subito abbiamo capito che il mare era troppo grosso per un bagno. Invece di risalire a casa abbiamo deciso di fare due capriole sul muretto, ci piace il parkour, uno sport estremo dove fai tanti salti. Non pensavamo che un’onda potesse arrivare fin là. E, invece, ci ha travolti”.
Risponde così a chi lo accusa di incoscienza per essersi fatto volontariamente il bagno nonostante i cavalloni, testimoniando anche gli attimi drammatici nel tentativo di mettersi in salvo: “Fesserie. Eravamo vestiti quando ci siamo ritrovati in acqua. Il mio amico è riuscito ad aggrapparsi a qualcosa ed è tornato a riva.”
“Io, invece, sono stato risucchiato dal mare – racconta il quindicenne – e sono finito fra le meduse. Si sono attaccate in faccia, sulle braccia, ovunque. Dopo mezz’ora che non riuscivo a rientrare, ho urlato al mio amico: “Chiama qualcuno, chiama aiuto”. Tante volte, sono andato a fondo e poi ho cercato di risalire, un incubo che è durato due ore.”
Uno dei due protagonisti, suo malgrado, della vicenda che ha portato alla morte di Visalli ribadisce di non essersi accorto che il sottufficiale stesse cercando di raggiungerlo per portarlo in salvo: “Ve lo ripeto, io non l’ho visto quell’uomo. In balia delle onde vedevo solo dei puntini sulla spiaggia”.
“La mia finestra dà sul mare, quando sento le onde ho paura, perché – dice infine – mi tornano in mente quei momenti. Vorrei abbracciare la famiglia di Aurelio Visalli e raccontare cosa ho vissuto. Vorrei ripetere alla moglie e i figli che non sono un pazzo e un incosciente a buttarmi in quel mare che poteva uccidermi”.