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Zone rosse, il dubbio prima del lockdown: la rivelazione di Conte

Il verbale del 3 marzo sulle zone rosse di Alzano e Nembro sarebbe stato visto da Conte solo 2 giorni dopo, il 5

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Nuove rivelazioni sul verbale del Comitato tecnico scientifico del 3 marzo da poco desecretato: il premier Giuseppe Conte ne ha parlato a margine della conferenza a Palazzo Chigi in cui ha presentato il dl agosto e alcuni provvedimenti del prossimo Dpcm. Conte ha precisato di aver visionato il verbale del 3 marzo due giorni dopo e ha spiegato i dubbi sorti intorno alla zona rossa di Alzano e Nembro.

Documenti Cts, la rivelazione sul verbale del 3 marzo

“Del verbale del 3 marzo – ha chiarito Conte -, ne sono venuto a conoscenza il giorno 5: non riferisco di quel che ho detto ai pm di Bergamo, ho il vincolo del segreto istruttorio. Alcuni fatti li ho anticipati: il giorno 3 è il verbale, ne vengo a conoscenza il 5 e a margine del Cdm facciamo una valutazione sulla proposta di adottare una cintura rossa per Alzano e Nembro”.

Nel verbale del 3 marzo, il Cts propose di adottare misure restrittive anti Covid anche nei comuni di Alzano Lombardo e Nembro.

“Vorrei precisare – ha aggiunto il premier -, come abbiamo ripetuto tante volte, che il governo si è assunto sempre la responsabilità politica delle proprie decisioni nel segno della discrezionalità politica e non delegando mai ad altri la responsabilità di queste decisioni”.

Il premier ha poi sottolineato: “Abbiamo seguito un metodo per cui abbiamo sempre assunto le decisioni, valutando le considerazioni degli esperti del Cts“.

Questa la frecciata dopo le polemiche degli ultimi giorni in seguito alla pubblicazione dei documenti segreti del Cts: “Man mano che vengono pubblicati i verbali ci sarà il giochino per dire su quale misura il governo si sia discostato. Le nostre valutazioni sono sempre state complesse. Se parliamo del dpcm parliamo di un processo molto complesso muovendo dalle valutazioni degli esperti”.

Zone rosse ad Alzano e Nembro, la decisione di Conte il 7 marzo

Per chiarire ulteriormente le decisioni prese dall’esecutivo, Conte ha spiegato: “Il 5 marzo a margine del Cdm abbiamo convenuto di chiedere un approfondimento al Cts: lo chiede il ministro della Salute a Brusaferro che la sera del 5 elabora un parere che a notte inoltrata lo manda anche a me”.

“Ci confrontiamo io e il ministro e lui il giorno dopo era a Bruxelles. Gli anticipo che sarei stato io al Cts il giorno dopo. Avevamo predisposto la zona rossa ma avevamo un dubbio: in una situazione compromessa che senso ha introdurre la zona rossa solo per Alzano e Nembro?”.

“Con me alla protezione civile c’era anche il segretario generale della presidenza del Consiglio. Da quel dialogo parte un supplemento di riflessione del Cts, che la mattina del 6 dispone dei dati aggiornati del 5. A quel punto li lascio liberi di valutare: loro si convincono che sia necessario adottare misure più restrittive – ha concluso il premier -. Il parere del Cts è del 7 e in poche ore ci confrontiamo con i ministri e gli enti locali e io tra le due e le tre di notte firmo il nuovo dpcm per tutta la Lombardia”.

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