Dl agosto, via libera del Cdm salvo intese: tutte le misure
Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al dl agosto: tutte le novità del decreto economico
Via libera dal Consiglio dei ministri al decreto agosto, con misure per 25 miliardi per far fronte alla crisi da coronavirus. L’ok del Cdm, come riporta Ansa, è arrivato “salvo intese tecniche”. Il puzzle del dl agosto si è composto dopo lunghe trattative e dovrebbe aiutare a proteggere i posti di lavoro e aiutare le imprese a superare la crisi innescata dall’emergenza sanitaria.
Tra le misure previste, il rinvio delle tasse per gli autonomi e tempi più lunghi per saldare quelle sospese in pieno lockdown. Niente Imu per le strutture turistiche, compresi cinema e discoteche, nuovi contributi a fondo perduto per le attività commerciali nelle città d’arte, oltre a risorse triplicate per il bonus babysitter per medici e infermieri e anche un fondo apposito per la formazione delle casalinghe.
I licenziamenti, questo è il compromesso raggiunto nel governo dopo un lungo braccio di ferro, resteranno bloccati finché durano sgravi a carico dello Stato e ammortizzatori, quindi al minimo fino a metà novembre.
Per quanto riguarda la cassa integrazione con causale Covid, viene rinnovata per altre 18 settimane a partire dal 13 luglio (e utilizzabili fino al 31 dicembre) con lo schema 9+9: la prima tranche sarà ancora per tutti, le seconde nove settimane saranno gratuite solo per le imprese con perdite oltre il 20%. Le altre invece dovranno pagare un ticket dal 9% al 18% in caso di fatturati non toccati dalla crisi.
È stata confermata, inoltre, la decontribuzione per 6 mesi per nuove assunzioni e trasformazioni di contratti a tempo determinato, cui si aggiunge uno sgravio per 3 mesi per gli stagionali del turismo e la fiscalità di vantaggio per il Sud, con lo sconto del 30% dei contributi per tutti i dipendenti, non soltanto per i neoassunti.
Nuova indennità una tantum di 1.000 euro per gli stagionali che non abbiamo ritrovato un impiego, per i lavoratori dello spettacolo e i più precari, dagli intermittenti ai venditori a domicilio.
Niente da fare, infine, per il bonus sui consumi, pensato in particolare per i ristoranti ma che si puntava ad estendere anche ad abbigliamento e scarpe: al suo posto dovrebbe partire però da dicembre il piano cashless.