Toti, bufera per tweet sugli anziani: "Scritto da collaboratore"
Giovanni Toti è finito al centro di una polemica per un tweet in cui ha definito gli anziani "non indispensabili allo sforzo produttivo del Paese"
Mentre si valuta un lockdown per fasce d’età in Italia, il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, è intervenuto con un lungo post su Facebook e una serie di tweet per proporre la propria visione per combattere l’epidemia di coronavirus, e la conseguente crisi economica che potrebbe scaturire da un altro lockdown. In particolare su Twitter, però, un’affermazione di Toti ha generato numerose reazioni negative.
Toti: “Anziani non indispensabili allo sforzo produttivo del Paese”
Il tweet incriminato è: “Per quanto ci addolori ogni singola vittima del Covid-19, dobbiamo tenere conto di questo dato: solo ieri tra i 25 decessi della Liguria, 22 erano pazienti molto anziani. Persone per lo più in pensione, non indispensabili allo sforzo produttivo del Paese che vanno però tutelate”.
Innumerevoli sono i commenti che hanno definito questo tweet “vergognoso”, arrivando a invitare il governatore a dimettersi. Persino il virologo Roberto Burioni ha ricondiviso il tweet commentando: “Ditemi che non è vero, vi prego”.
Lo staff di Toti chiarisce il tweet della discordia
Lo staff del governatore si è quindi affrettato a correre ai ripari con un altro tweet che spiega cosa intendeva dire davvero Toti: “Il senso di questo tweet, che appartiene a un ragionamento più ampio, è stato frainteso. I nostri anziani sono i più colpiti dal virus, sono persone spesso in pensione che possono restare di più a casa e essere tutelate di più”.
Il governatore, quindi, non avrebbe voluto sminuire le morti delle persone anziane e il loro valore nella società, ma rafforzare piuttosto l’idea che i pensionati, essendo l’obiettivo primario del virus, devono essere tutelati rimanendo il più possibile a casa.
Nemmeno questa giustificazione è però servita a placare la bufera, e sono ancora molti gli utenti che hanno criticato ancor più duramente questi tweet. “Quando la pezza è peggio del buco”, ha scritto qualcuno a commento del messaggio.
Le scuse di Toti
Tale è il clamore del tweet che lo stesso Toti è intervenuto per scusarsi con il seguente messaggio: “Cari amici, sta girando un mio tweet su cui vorrei chiarire due concetti e, innanzitutto, chiedere scusa se ha offeso qualcuno poiché non rappresenta minimamente il mio pensiero”.
“La frase è stata estrapolata da un concetto più ampio e mal interpretata a causa del taglio erroneo su Twitter di un mio post. Non a caso su Facebook, dove il testo è stato pubblicato integralmente, le stesse frasi non hanno creato il medesimo scalpore”, ha precisato Toti.
In seconda battuta, il governatore della Liguria ha dato altri dettagli sulla vicenda: “Sto scrivendo questo post in prima persona, parola per parola, come faccio sempre con i messaggi più importanti e prego tutti i frequentatori di questa pagina Facebook, amici, nemici, giornalisti e curiosi, di leggerlo con attenzione”.
“Mi assumo sempre – prosegue – la piena responsabilità delle mie idee e delle loro esplicitazioni e lo faccio anche in questo caso. Un mio precedente tweet, scritto in effetti malamente da un mio collaboratore, ha scatenato l’inferno. È stata una cosa mal fatta. Mi dispiace e chiedo scusa, per me e per chi l’ha scritto. Chi lavora talvolta sbaglia. E magari imparando dall’errore, migliorerà in futuro”.
“Chi temo non possa migliorare e farà grandi danni al Paese nel prossimo futuro è chi meschinamente strumentalizza per evitare di dare risposte su un tema difficile, umanamente, eticamente, politicamente ed economicamente. Pertanto meglio buttarla, come si dice, in gazzarra” puntualizza Toti.
Toti: “Folle richiudere in casa tanti italiani”
Polemica a parte, a margine del vertice tra governo e Regioni sulle misure che potrebbe contenere il prossimo Dpcm, Toti ha scritto: “Proteggendo i nostri anziani di più e davvero, la pressione sugli ospedali e il numero dei decessi diventerebbero infinitamente minori. Sarebbe folle richiudere in casa tanti italiani per cui il Covid normalmente ha esiti lievi, bloccare la produzione del Paese, fermare la scuola e il futuro dei nostri giovani e non considerare alcun intervento su coloro che rischiano davvero. Speriamo ci sia saggezza stavolta e non demagogia”.