"Tornate a fare le casalinghe", il video di Silvio Viale di +Europa contro le consigliere comunali a Torino
Silvio Viale, consigliere comunale di +Europa a Torino, è stato accusato di sessismo dalle colleghe per la frase "tornate a far le casalinghe"
Polemiche in aula. Il consigliere comunale capogruppo eletto con +Europa e Radicali italiani a Torino, Silvio Viale, è stato accusato di sessismo dalle colleghe durante la seduta: “Tornate a fare le casalinghe“, ha dichiarato il ginecologo in Sala Rossa. Il video è diventato immediatamente virale.
- "Tornate a fare le casalinghe", Silvio Viale accusato di sessismo
- La reazione delle consigliere
- L'accusa di molestie sessuali
- Chi è Silvio Viale
“Tornate a fare le casalinghe”, Silvio Viale accusato di sessismo
La polemica è scoppiata durante la seduta di lunedì 13 gennaio quando Silvio Viale, capogruppo di +Europa, si è rivolto alle colleghe consigliere con una frase sessista.
Ecco la sua dichiarazione finita nel mirino:
“Se l’antipatia personale supera la questione politica, avete sbagliato lavoro. Tornate nei vostri quartieri a fare le casalinghe”.
La reazione delle consigliere
Immediata la reazione delle consigliere comunali di tutti i gruppi di maggioranza, che hanno preteso le scuse pubbliche: “Inaccettabile che nel 2025, in un’istituzione pubblica, si utilizzino espressioni che delegittimano il lavoro e i ruoli delle donne. Serve una presa di posizione netta per difendere il rispetto e contrastare ogni forma di discriminazione di genere”.
L’accusa di molestie sessuali
Silvio Viale è indagato dalla Procura di Torino per via delle denunce da parte di 4 pazienti – tra i 20 e i 25 anni – che hanno accusato il ginecologo di averle molestate durante le visite mediche.
Chi è Silvio Viale
Silvio Viale è nato il 2 giugno 1957 a Cuneo.
In passato aveva fatto parte di Sinistra studentesca e Lotta continua.
Poi, fino al 2001, la militanza nei Verdi, di cui era stato capogruppo in consiglio comunale.
Nel 2021 è stato eletto consigliere comunale supportato da +Europa e Radicali italiani.
Responsabile del reparto Interruzioni volontarie di gravidanza all’ospedale Sant’Anna di Torino, è tra i promotori della pillola Ru -486, quella cosiddetta “abortiva”: da anni, inoltre, denuncia il ricorso massiccio all’obiezione di coscienza per i medici quando si tratta di interruzioni di gravidanza.