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Report e l'inchiesta su Silvio Berlusconi e Dell'Utri, Forza Italia esplode: di cosa parla il servizio

Nella puntata di domenica 12 gennaio un servizio di Report dedicato a Marcello Dell'Utri e Silvio Berlusconi ha fatto infuriare tutta Forza Italia

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Report ha mandato in onda un servizio dedicato a Marcello Dell’Utri, storica figura legata a Silvio Berlusconi,  con un passato da senatore di Forza Italia e del Popolo della Libertà. L’inchiesta è stata fortemente criticata da Marina Berlusconi, primogenita del Cavaliere, che l’ha definita “pattume mediatico giudiziario“, annunciando che “faremo ricorso a tutti gli strumenti legali più idonei per reagire a questo ignobile e vergognoso esercizio di pseudogiornalismo”.

Di cosa parla il servizio di Report

Il servizio si apre con le immagini dei funerali di Silvio Berlusconi, accompagnate dal brano Silvano di Enzo Jannacci (uscito nel 1980 e contenuto nell’album Ci vuole orecchio) e dalla frase dedicata al Cavaliere: “Chi lo ama gli perdona tutto. Anche di aver scelto come manager e fondatore del suo partito un uomo come Marcello Dell’Utri, il ponte con la mafia. Berlusconi ci ha lasciati con una condanna per frode fiscale e con un’indagine come mandante esterno delle stragi di mafia del 1993. Non è riuscito a farsi eleggere presidente della Repubblica, ma per lui è arrivato il lutto nazionale, onore concesso da ultimo solo a Carlo Azeglio Ciampi”.

L’inchiesta di Report firmata da Paolo Mondani con la collaborazione di Roberto Persia, andata in onda domenica 12 gennaio, dura poco meno di 90 minuti ed è dedicata proprio all’ex senatore siciliano.

dell'utri silvio berlusconiFonte foto: ANSA
Marcello Dell’Utri e Silvio Berlusconi alla convention del Circolo dei giovani del buon Governo a Montecatini Terme (Pistoia), 11 novembre 2007

Sul sito di RaiPlay, il servizio dal titolo Il Signor D viene presentato così: “Nuovi retroscena emergono dalla storia recente italiana, rivelando l’intreccio tra politica, crimine e affari che ha segnato il nostro Paese. Attraverso le indagini della Procura di Firenze sulle stragi e gli attentati del 1993-1994, emergono nuovi dettagli sul ruolo di Marcello Dell’Utri, ancora sotto inchiesta per strage. Al centro della vicenda anche una ‘montagna di denaro‘ ricevuta da Silvio Berlusconi, che getta nuova luce sulle origini dell’impero del Cavaliere”.

La montagna di denaro a cui fa riferimento Report è quella su cui indaga la Procura di Firenze, che nel luglio 2024 ha deposito perizie contabili inediti dalle quali – dice Sigfrido Ranucci – “emergerebbe che Silvio Berlusconi, in 50 anni, avrebbe consegnato a Dell’Utri una mole di denaro impressionante, si parla di oltre 100 milioni di euro e un vitalizio di 30 mila euro al mese. Per fare cosa? Come senso di gratitudine per chi ha condiviso un percorso imprenditoriale e politico o per compensazione di averlo protetto dalle indagini sulla mafia?”.

E ancora, sempre Ranucci: “C’è anche un altro inedito nella perizia contabile dei magistrati di Firenze, i dati su Silvio Berlusconi. Il Cavaliere, quando è sceso in politica nel 1993-1994 aveva sul groppone come gruppo imprenditoriale oltre 9 mila miliardi di lire di debiti. Proprio sull’origine del suo impero finanziario due giornalisti francesi, a 48 ore dalla strage di Capaci, si presentano a Palermo. Chiedono di incontrare il giudice Paolo Borsellino, vogliono informazioni su quell’imprenditore, Silvio Berlusconi, che aveva investito sull’impero televisivo in Francia, su La Cinq Quell’intervista era sparita per lunghi 8 anni, è stata ritrovata da noi nel 2000″.

La critica di Marina Berlusconi dopo l’inchiesta

Marina Berlusconi ha replicato al servizio di Report attraverso una nota di Fininvest Spa, ripresa dalle agenzie:

“Il servizio che ieri sera Report ha dedicato a Silvio Berlusconi appartiene alla categoria del peggior pattume mediatico-giudiziario. Rimestando per quasi due ore in un bidone di accuse sconnesse, illogiche, già smentite mille volte, utilizzando addirittura brani di puntate precedenti, e dando voce a personaggi più che screditati, ha tentato di riesumare le infamanti, paradossali accuse di una presunta vicinanza di mio padre alla criminalità organizzata: vecchie un quarto di secolo e tutte regolarmente sepolte sotto le plurime archiviazioni decise – sempre su richiesta degli stessi inquirenti – dai Tribunali di Palermo, di Caltanissetta e di Firenze. Accuse totalmente false finite nel nulla, insomma, così come nel nulla non potrà che finire anche l’ultima di queste inchieste, assurdamente riaperta a Firenze molti anni fa, dopo quattro successive archiviazioni. Per mio padre parlano i fatti: Silvio Berlusconi è sempre stato in prima fila contro tutte le mafie. I suoi governi hanno varato normative e ottenuto risultati che nessun altro Esecutivo italiano può vantare: dalla stabilizzazione del carcere duro per i boss mafiosi (il cosiddetto 41 bis) nel 2002, all’Agenzia nazionale per la gestione dei beni sequestrati ai mafiosi nel 2010, fino al primo Codice antimafia nel 2011. Ma Report resta fedele al proprio dogma di disprezzo per la verità e per le garanzie processuali, oltre a perseverare nel consapevole esercizio del peggior disservizio pubblico, che non danneggia soltanto la memoria di Berlusconi, ma tutti coloro che avrebbero diritto a un’informazione basata sui fatti. Con l’aggravante di accanirsi su un uomo che, scomparso oltre un anno e mezzo fa, non può più difendersi. Report, però, va anche oltre, e nel suo delirio calunniatorio non riesce a trattenersi nemmeno davanti alla morte. I suoi autori non solo hanno scelto di inserire nel loro montaggio alcune riprese del funerale di mio padre senza che ce ne fosse alcuna necessità, ma sono arrivati a irridere quei momenti di cordoglio, sovrapponendo alle immagini del suo feretro una canzonetta ironica: più che una colonna sonora, una colonna infame che viola non solo la deontologia giornalistica, ma il rispetto stesso della dignità umana. Naturalmente faremo ricorso a tutti gli strumenti legali più idonei per reagire a questo ignobile e vergognoso esercizio di pseudo giornalismo“.

La nota di Forza Italia

Forza Italia ha inoltre diramato una nota, chiedendo l’immediato intervento dei vertici della Rai “per fermare questo scempio che, nella furia di attaccare Forza Italia e anche il nostro segretario Antonio Tajani, arriva anche ad aizzare il sentimento antisemita contro Israele, tacciandolo di essere la causa di tutti i mali del mondo”.

E ancora:

“Utilizzando una costruzione artefatta di stralci di procedimenti giudiziari del passato e di indagini in corso, che nulla hanno a che vedere con l’attività politica di Forza Italia, si è cercato di condizionare in modo inqualificabile il pensiero di milioni di cittadini. Un fiume di fango, che non ha lesinato neppure un oltraggio agli ultimi giorni della vita del presidente Berlusconi, irridendo persino ai suoi funerali e che l’intera comunità di Forza Italia respinge con forza, chiedendosi se questo si possa ancora chiamare servizio pubblico”.

La risposta di Sigfrido Ranucci

Sigfrido Ranucci, conduttore di Report, ha risposto elencando in un post su Facebook i lanci di agenzia dedicati alle reazioni di diversi politici di Forza Italia e Fratelli d’Italia in seguito alla messa in onda del servizio:

Poi ha rilasciato una dichiarazione ufficiale, scatenando la dura controreplica di Forza Italia.

dell-utri-silvio-berlusconi-report Fonte foto: ANSA
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