A Portici un genitore picchia insegnante di sostegno e pubblica la foto: "Se tocchi mia figlia vai al tappeto"
Il padre di un’alunna ha picchiato un insegnante di sostegno della scuola Levi di Portici per poi vantarsene sui social
“Se tocchi mia figlia vai al tappeto”: così ha scritto sui social il padre di un’alunna della scuola superiore Carlo Levi di Portici, in provincia di Napoli. L’uomo ha picchiato un insegnante di sostegno dell’istituto e, in seguito, ha postato sui social le foto del professore ferito e riverso al suolo.
Aggredito un insegnante di sostegno
Rientro a scuola burrascoso per l’istituto superiore Carlo Levi del comune campano di Portici, in provincia di Napoli.
Il padre di una studentessa ha fatto irruzione nel complesso scolastico con il deliberato intento di aggredire uno dei professori.
Il post pubblicato dall’aggressore sui social
L’uomo si è scagliato contro un insegnante di sostegno, assestandogli un pugno in pieno volto.
L’insegnante è stato accusato dal genitore di aver dato uno schiaffo alla figlia, testimoni parlano di qualche giocoso buffetto in risposta alla presa in giro di un compagno.
A seguito del colpo ricevuto, l’insegnante ha perso conoscenza ed è stato colpito da spasmi muscolari.
Le foto sui social
Poche ore dopo l’accaduto, l’aggressore ha commentato la vicenda sui propri profili social: “Ora mi arrestano perché ho picchiato un professore”.
Nella storia Instagram pubblicata dall’uomo si vede il professore svenuto, accompagnato dalla scritta: “Se tocchi mia figlia vai al tappeto”.
All’istituto Carlo Levi sono tempestivamente giunti gli agenti di Polizia, il docente ha però scelto di non sporgere denuncia.
Ripresosi dallo shock e in buone condizioni di salute, il professore ha anche rinunciato alla possibilità di recarsi in ospedale per un referto.
Il caso alla scuola Levi di Portici
Il violento episodio è stato denunciato su Facebook dal consigliere comunale di Europa Verde di Portici Aldo Agnello e dal deputato Francesco Emilio Borrelli.
“Quello che è successo è inaccettabile. – scrive Agnello – Se un genitore ha delle critiche o ritiene che un qualsiasi docente non sia all’altezza del compito o usi metodi sbagliati o addirittura violenti deve rivolgersi ai vertici scolastici non recarsi a scuola e picchiare il docente pubblicando il tutto sui social”.
E riguardo alla pubblicazione della foto dell’insegnate ferito, il consigliere ha commentato: “Sembra quasi che questo genitore abbia voluto vantarsi pubblicamente di essersi fatto ‘giustizia da solo’ in modo violento. Siamo oramai alle barbarie”.