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Paolo Gentiloni

Tutto quello che c'è da sapere su Paolo Gentiloni, il suo percorso politico: dal Pd alla Commissione europea

di Marta Ruggiero

Classe 1954, all’anagrafe Paolo Gentiloni Silveri è un politico e un giornalista che ha ricoperto incarichi di grande responsabilità a livello nazionale e internazionale.

Membro fondatore del Pd e presidente dal 2019 al 2020, è stato deputato alla Camera, ministro delle Comunicazioni durante il Governo Prodi II. Successivamente ha guidato il dicastero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale durante il Governo Renzi, diventando nel 2016 Presidente del Consiglio subentrando proprio all'ex sindaco di Firenze.

Membro della Commissione europea per l’Italia durante il Governo Conte II, è stato nominato Commissario europeo per l’economia nel 2019 dalla Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

Il percorso di studi e l’ingresso in politica

Discendente da famiglia nobile, Paolo Gentiloni ha avuto una formazione cattolica. Dopo gli studi classici, si è laureato in Scienze Politiche a La Sapienza di Roma. Nel 1990 è diventato giornalista professionista. Conosce e parla fluentemente francese, inglese e tedesco.

Negli anni ‘70 si è avvicinato al Movimento Studentesco, un’organizzazione extraparlamentare di sinistra guidata da Mario Capanna. Membro del Partito di Unità Proletaria per il Comunismo, ha fondato - insieme ad altri - il Movimento Lavoratori per il Socialismo, di cui è stato segretario regionale per il Lazio fino all’unificazione con il PdUp per il Comunismo.

Nelle fila della sinistra extraparlamentare, e con l’influenza formativa di Ermete Realacci e Chicco Testa, dal 1984 al 1993 è stato direttore della Nuova ecologia, mensile di Legambiente.

In questo contesto ha conosciuto ed è diventato amico di Francesco Rutelli. Insieme a Roberto Giacchetti, Filippo Sensi e Michele Anzaldi ha fatto parte dei cosiddetti Rutelli boys.

Paolo Gentiloni e l’amicizia con Rutelli

Nel 1993, con Francesco Rutelli sindaco di Roma, Paolo Gentiloni è diventato portavoce del primo cittadino. Successivamente è stato assessore al Giubileo del 2000 e al turismo.

Nel 2001, durante la campagna elettorale da candidato premier di Rutelli, Gentiloni si è candidato alle Politiche ed è stato eletto per la prima volta alla Camera dei deputati nelle liste della Margherita.

L’anno successivo è stato fra i fondatori del Partito Popolare Italiano di Castagnetti, Rinnovavento Italiano di Dini e I Democratici di Parisi, diventandone responsabile della comunicazione e curandone le campagne elettorali. Nel 2005 diventa presidente della Commissione parlamentare di vigilanza Rai, mantenendo l'incarico sino a fine legislatura.

Nel 2006 Gentiloni è stato rieletto alla Camera e, in quota Margherita, è diventato ministro delle Comunicazioni, incarico che ha ricoperto per due anni. In quel periodo ha riformato la legge Gasparri in materia televisiva e pubblicitaria, ed è stato criticato per la regolamentazione di internet.

La militanza nel Pd

Fondatore del Partito Democratico, Paolo Gentiloni si ricandida alle elezioni del 2008 e torna a essere deputato. Alle primarie del 2009 sostiene Dario Franceschini, ma diventerà segretario di partito Pier Luigi Bersani, che lo nominerà presidente del Forum ICT. È in quel periodo che comincia a sostenere l’allora sindaco di Firenze Matteo Renzi.

Nel 2012 ha partecipato alle primarie del centro sinistra per la scelta del candidato sindaco di Roma, senza successo. Molti analisti politici, dunque, hanno pensato che la sua carriera fosse finita e, invece, nel 2013 è stato rieletto alla Camera dei deputati entrando a far parte della III Commissione Affari Esteri e Comunitari e dell’XI Commissione Lavoro pubblico e provato.

Da ministro degli Affari Esteri a Presidente del Consiglio

Nel 2014 Paolo Gentiloni è stato incaricato da Matteo Renzi di ricoprire il ruolo di ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale. Ha cercato di mediare in uno scenario che vedeva guerre in Libia e in Siria e tensioni in Russia (con la quale ha mantenuto un canale aperto).

In Europa era fra coloro che si mostrava contrario alla stipula e ai rinnovi periodici delle sanzioni al Paese guidato da Putin per l’occupazione della Crimea e la guerra in Donbass.

Si è interessato alla politica migratoria, proponendo nuovi accordi con la Turchia e altri Paesi del fronte sud mediterraneo. Ha sostenuto la Libia nella lotta all’Isis, mentre ha mantenuto una posizione più moderata sulle questioni siriane.

Ha gestito i rapporti con l’Egitto dopo l’omicidio di Giulio Regeni e quelli con l’India in seguito all’arresto dei marò Salvatore Girone e Massimiliano Latorre. Durante il suo mandato sono triplicate le esportazioni di armamenti in Arabia Saudita ed Egitto.

Nel 2015, insieme al ministro della Difesa Roberta Pinotti, ha firmato la cessione di 340 chilometri quadrati di mare italiano alla Francia. Un’operazione che ha portato le autorità francesi al sequestro del peschereccio Mina, ignaro di trovarsi in acque territoriali straniere.

Nel 2016, dopo il risultato del referendum costituzionale, Matteo Renzi si è dimesso da Presidente del Consiglio e Paolo Gentiloni è stato incaricato dal Presidente della Repubblica di formare un nuovo Governo. In quell’occasione sono stati riconfermati diversi rappresentanti del precedente Esecutivo.

Le politiche del Governo Gentiloni

Nel 2017 il Governo ha aggiornato la legge in materia di Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). In questo modo chi non è in grado di farlo, può nominare una persona che prenda decisioni al suo posto sulla propria salute e diventa legale il rifiuto delle cure nel caso di malattie terminali. Inoltre ha portato da quattro a 12 i vaccini obbligatori.

Il Governo Gentiloni ha approvato riforme in materia di Protezione civile, scuola e unioni civili. Ha abrogato i voucher, introdotto un reddito di inclusione per i meno abbienti e istituito una legge contro il cyberbullismo.

Durante il suo mandato il tasso di disoccupazione è stato fra i più bassi degli ultimi anni. Nel 2017 è stata approvata anche la legge elettorale Rosatellum, proposta dal Pd.

Contrasto all’immigrazione clandestina

Pur sostenendo l’integrazione sociale dei migranti, il Governo ha firmato due accordi, uno con la Libia e uno con la Tunisia, per fermare i fenomeni migratori attraverso il Mar Mediterraneo.

Con il ministro dell’Interno Marco Minniti, Paolo Gentiloni ha messo in atto politiche più rigorose anche in materia di pubblica sicurezza con un codice di condotta per le ONG, duramente criticato da Medici Senza Frontiere.

Politica estera, le scelte di Gentiloni

Paolo Gentiloni si è dimostrato a favore di un’integrazione europea. Si è interessato di debito pubblico, della guerra civile in Libia e dell’insurrezione dell’Islam in Medio Oriente.

Ha allacciato rapporti con Stati Uniti e Cina. Inoltre ha stretto accordi commerciali su petrolio e produzione offshore con i Paesi arabi del Golfo Persico.

Il 20 settembre 2017, durante l’Assemblea generale della Nazioni Unite a New York, il premier ha tenuto un discorso sui cambiamenti climatici, la migrazione e il terrorismo islamico. Il suo mandato si è concluso, ufficialmente, a giugno del 2018, con la nascita del primo governo Conte.

La carriera politica dopo la presidenza del Consiglio

Paolo Gentiloni ha criticato duramente le politiche della Lega in materia di immigrazione, rom, armi e autodifesa.

Su proposta di Zingaretti, vincitore delle primarie, nel 2019 viene eletto presidente dell’Assemblea nazionale del Partito Democratico. Con il Governo Conte II, però, è stato nominato commissario europeo per l’economia e si è dimesso dai precedenti incarichi.

Gentiloni è il primo italiano a ricoprire l’incarico. Inoltre gli è stata data la competenza su fiscalità, unione doganale e sviluppo sostenibile.

A marzo 2020, entra a far parte della task force della Commissione europea per fronteggiare gli effetti della diffusione del Covid.

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