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Scontro tra Francesco Borgonovo e Mario Calabresi su Vannacci: "Un soldato può scrivere quello che gli pare"

Acceso botta e risposta tra Francesco Borgonovo e Mario Calabresi sul libro del generale Roberto Vannacci a Piazzapulita: la polemica in tv

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Continua a far discutere il libro “Il mondo al contrario” scritto dal generale Roberto Vannacci. L’ultimo scontro è andato in scena a La7, nel corso della trasmissione ‘Piazzapulita’ condotta da Corrado Formigli e ha visto protagonisti Francesco Borgonovo e Mario Calabresi.

Cosa è successo a Piazzapulita

Il botta e risposta tra Francesco Borgonovo e Mario Calabresi è iniziato con alcune dichiarazioni di Rita Dalla Chiesa. La deputata di Forza Italia: “Quando Vannacci dice: ‘Sono un soldato’, per me un soldato è un’altra cosa“.

Francesco Borgonovo è intervenuto così: “Invece lo può fare, non lo decidete voi. Non è stato sospeso, è stato avvicendato. Un soldato può scrivere quello che gli pare grazie a una legislazione particolarmente liberale che esiste nella nostra nazione. Non può scrivere di argomenti segreti o che riguardano il suo lavoro. E infatti non ne parla”.

Mario Calabresi ha dichiarato: “Il punto è un altro: se tu sei un generale, un prefetto, un capo della polizia, un questore, un carabiniere, devi rappresentare tutti. Sei al servizio del Paese, non delle polemiche di parte“.

Ancora Francesco Borgonovo: “È pieno di generali che hanno scritto dei libri”.

Vannacci: “Faccio il soldato ma non chiudo nessuna porta”

Roberto Vannacci, a margine del convegno “Libertà al contrario. Perché difendere la libertà di parola contro ogni censura”, organizzato da ‘Nazione Futura’, ha rilasciato nuove dichiarazioni riportate da ‘La Stampa’: “Ogni giorno prendo coscienza del fatto che i contenuti del mio libro sono condivisi da una buona fetta della popolazione. Accetto le critiche, ma non le accuse di reato. Razzismo e istigazione all’odio sono reati gravissimi e se il mio libro fosse davvero razzista e discriminatorio sarei davanti a un giudice. Avviso coloro che in queste settimane mi hanno dipinto come razzista ed omofobo, che le accuse, se infondate, possono trasformarsi in diffamazione”.

Roberto VannacciFonte foto: ANSA

Roberto Vannacci, durante il convegno “Libertà al contrario. Perché difendere la libertà di parola contro ogni censura”.

Ancora Vannacci: “Non rinnego neanche una lettera del contenuto del libro. Chi lo ha criticato e continua a farlo non lo ha semplicemente mai letto. Opinionisti e giornalisti stanno facendo un errore incredibile. Come se io, con il mio manipolo di uomini, dovessi avviare un attacco senza studiare né il nemico né il terreno. Ecco, loro stanno facendo questo, commentando il mio libro senza averne studiato minimamente il contenuto”.

Poi ha aggiunto: “Io faccio il soldato ma non mi chiudo nessuna porta. Penso di essere un bravo soldato. Prima di cambiare strada devo vedere se ho le capacità. Se tra 10 anni sarò in divisa? Io non so cosa farò tra 10 giorni…”. E ancora: “Io non sono stato esautorato dal mio ruolo: sono stato avvicendato nel mio incarico, due cose totalmente diverse. Se lo considero giusto? Mi sono sempre dichiarato in linea con le decisioni prese dal ministro e dalla mia forza armata dove ho ‘abitato’ per 37 anni”.

Vannacci e la politica: le sue parole

A margine del convegno “Libertà al contrario. Perché difendere la libertà di parola contro ogni censura”, Roberto Vannacci ha anche parlato delle chiamate ricevute dai politici: “Quello che è stato pubblicato è pubblicato, non aggiungo altro. Le chiamate di eventuali politici sono state già rese pubbliche. Salvini e Meloni? Se non le hanno rese pubbliche loro, non lo farò io perché sono comunicazioni private, io sono persona di parola e di onore. I contenuti del dialogo tra me e Crosetto li sappiamo solo io e il ministro Crosetto“.

Vannacci Fonte foto: ANSA
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