Preside arrestato con l'accusa di violenza sessuale su sette studentesse vicino Catania: 61enne ai domiciliari
Il preside di una scuola del Catanese è finito ai domiciliari con l'accusa di violenza sessuale nei confronti di 7 studentesse minorenni
Il preside di una scuola del Catanese è stato arrestato dai carabinieri e posto ai domiciliari con l’accusa di violenza sessuale e tentata violenza sessuale. Secondo gli investigatori sarebbero 7 le studentesse minorenni vittime degli abusi.
Preside arrestato per violenza sessuale
Nella mattinata di lunedì 16 ottobre i carabinieri della compagnia di Caltagirone hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal gip del locale tribunale a carico di un 61enne di Grammichele, in provincia di Catania.
Secondo quanto riporta Ansa, l’uomo accusato di violenza sessuale è il dirigente scolastico di un istituto di Grammichele.
Le molestie sarebbero avvenute in una scuola di Grammichele, in provincia di Catania
Le indagini
Le indagini, coordinate dalla procura di Caltagirone, sono state avviate dopo la denuncia presentata da una ragazza di 15 anni su presunti atti sessuali subiti dal preside della sua scuola.
Le attività investigative svolte dai carabinieri avrebbero poi fatto emergere un quadro più ampio di abusi che sarebbero stati subiti da altre studentesse: in totale sarebbero 7 le minorenni vittime delle molestie.
Le accuse
Secondo l’accusa le molestie sarebbero avvenute nell’ufficio di presidenza dove il dirigente scolastico convocava le ragazze con la scusa di discuterne il rendimento scolastico.
Una volta soli, secondo quanto scrive la procura di Caltagirone, il preside avrebbe detto loro che le avrebbe “sculacciate” o “prese a morsi” se non avessero studiato e le avrebbe molestate con pacche sul fondoschiena e toccamenti e carezze varie sulle parti intime.
In due circostanze inoltre l’uomo avrebbe baciato la ragazzina e spinto la mano della minore contro le sue parti intime.
Nel corso dell’interrogatorio di garanzia davanti al giudice per le indagini preliminari, il 61enne si è avvalso della facoltà di non rispondere, rilasciando solo alcune dichiarazioni spontanee.