Parla un vecchio passeggero del sottomarino disperso vicino al Titanic: "Come cercare un ago nel pagliaio"
Un vecchio passeggero del sottomarino disperso nell'Atlantico vicino al Titanic spera che vengano ritrovati i dispersi, ma avverte che è difficile
È corsa contro il tempo per la ricerca del sottomarino disperso nell’Oceano Atalntico, vicino al relitto del Titanic. A confermarlo sono le parole di Tom Zaller, un vecchio passeggero del sommergibile secondo cui è “come cercare un ago in un pagliaio“. Zaller è stato a bordo del sottomarino molti anni fa e ricorda sia l’emozione provata nel viaggio, sia le sensazioni avvertite sui fondali.
In profondità non c’è luce
Era il 2000 quando Tom Zaller, produttore di una mostra sul Titanic, provò l’emozione di viaggiare a bordo del sottomarino verso il relitto del Titanic.
Interpellato per raccontare la sua esperienza, ha parlato di “avventura che non dimenticherò mai”. È stata un’esperienza che ne ha segnato la vita, ha aggiunto Zaller.
Il relitto del Titanic, il transatlantico affondato nel 1912 durante il suo viaggio inaugurale
L’ex passeggero del sottomarino ha spiegato che “man mano che si scende in profondità, diventa tutto più scuro”.
Questo accade perché si cerca di conservare più batteria possibile per quando si raggiunge il fondo, a un passo dal relitto del Titanic.
Come un ago in un pagliaio
Nonostante siano trascorsi quattro giorni da quando si sono perse le tracce del sottomarino, le ricerche per salvare la vita ai 5 passeggeri a bordo del sommergibile continuano.
Ma è come cercare “un ago in un pagliaio”, avverte Tom Zaller che comunque spera di essere smentito dai fatti.
“Se trovano il sommergibile sarà fantastico”, dice: “Mi sembra che tutte le persone giuste ci stiano lavorando e spero in Dio che li trovino“.
Il vecchio passeggero del sottomarino è stato a bordo dell’imbarcazione per circa 12 ore, di cui 8 ore sul fondo. “Tutto funzionava”, ricorda. E aggiunge: “Loro sono lì da quasi quattro giorni e prego che stiano bene e li trovino”.
Sono ore decisive per la carenza di ossigeno
Secondo gli esperti, queste sono ore decisive per ritrovare il sottomarino e i 5 passeggeri a bordo. L’ossigeno a bordo, infatti, potrebbe essere già finito.
Le ore di scorte d’ossigeno dovrebbero essere 96: quelle appena sufficienti a resistere per quattro giorni. Tra i passeggeri a bordo c’è Paul-Henry Nargeolet: “Non lo vedo da molti anni”, ha detto Tom Zaller spiegando di averlo conosciuto.
Così come conosce anche Stockton Rush: “È il proprietario di OceansGate – ha detto Zaller -. Mi scrisse un’e-mail proprio prima della partenza perché la mia mostra sul Titanic sta per essere inaugurata a Los Angeles”.