Il sottomarino per avvicinarsi al relitto del Titanic è disperso: quanto ossigeno resta ai turisti a bordo
Dal Ceo dell'azienda al miliardario Harding, ma anche l'esperto di Titanic: ore di apprensione per i passeggeri del sommergibile scomparso
Ore di apprensione sulle sorti del sommergibile di OceanGate Expeditions, utilizzato per le visite al relitto del Titanic, disperso nell’Oceano Atlantico da domenica 18 giugno 2023. È corsa contro il tempo per salvare le cinque persone a bordo che, secondo i calcoli, avrebbero a disposizione tra le 70 e le 96 ore di ossigeno. Ma chi sono i passeggeri presenti sul batiscafo privato?
Il miliardario, il Ceo e il pilota
Nelle ultime ore sono emersi ulteriori dettagli sul sottomarino Titan, mezzo utilizzato per visite turistiche al relitto del Titanic. Dopo i rumors rilanciati dalla Gran Bretagna, anche la Guardia Costiera di Boston ha confermato che a bordo del sommergibile erano presenti cinque persone. E oltre al comandante e al suo assistente, pare che a bordo ci fossero tre personaggi di spicco.
Si tratta del miliardario Hamish Harding, del pilota francese Paul-Henry Nargeolet e il Ceo di OceanGate Expeditions Stockton Rush.
Il relitto del Titanic, in uno scatto del 1998
Hamish Harding, rinomato a livello mondiale per le sue imprese, aveva scritto un post negli scorsi giorni confermando di essere pronto alla partenza col sottomarino per visitare il Titanic. Già protagonista del quinto volo commerciale di Blue Origin, la società spaziale di Jeff Bezos, Harding si trovava a bordo del Titan per una nuova esperienza mozzafiato.
Con lui anche Paul-Henry Nargeolet, pilota francese esperto di Titanic. Nargeolet ha condotto diverse spedizioni col sommergibile e supervisionato, tra le altre cose, il recupero di diversi manufatti dallo scafo del Titanic stesso.
Stockton Rush, invece, è il numero uno di OceanGate Expedistions, l’azienda proprietaria del sommergibile. Ma dalla società non sono ancora state confermate le identità dei passeggeri.
Corsa contro il tempo
Quel che è certo è che da domenica è partita la corsa contro il tempo per cercare di mettere in salvo i passeggeri del Titan disperso nell’Atlantico. Secondo gli esperti, infatti, il mezzo avrebbe a disposizione 70-96 ore di ossigeno di autonomia prima di provocare problemi respiratori agli occupanti.
La Guardia Costiera di Boston, che sta cercando da ore il sommergibile, si sta appoggiando per le ricerche anche ai dati e ai mezzi messi a disposizione dalla marina canadese.
Cosa si sa sul sommergibile
L’allarme è stato lanciato domenica, quando il mezzo è stato segnalato in ritardo nella serata a circa 435 miglia (700 km) a sud di St John’s, Terranova.
Il batiscafo avrebbe perso i contatti con l’equipaggio di Polar Prince, la nave usata per il trasporto all’area del relitto del Titanic, dopo un’ora e 45 minuti dall’avvio della discesa.
Da allora è scattata l’emergenza e sono iniziate le ricerche, ma l’area remota e l’ampio raggio rendono tutto più complesso.