Perché è difficile trovare il sottomarino scomparso vicino al Titanic: cosa sappiamo su quel tratto di oceano
Il Titan è affondato in un punto in cui il fondale tocca i 3800 metri di profondità, e le ricerche sono quindi complicate
Proseguono le ricerche del sottomarino Titan. Il mezzo, scomparso domenica mentre portava alcuni turisti a visitare il relitto del Titanic, si sarebbe inabissato in un tratto di mare particolare, dove il fondale raggiunge i 3800 metri. Una profondità che, unita alle condizioni meteo precarie, rende complesse le operazioni di ricerca.
- Come è fatto il tratto di oceano dove è scomparso il Titan
- Come procedono le ricerche
- Quanto tempo rimane al Titan
Come è fatto il tratto di oceano dove è scomparso il Titan
Nelle prime ore di domenica 18 giugno un sottomarino turistico che trasportava alcuni visitatori al relitto del Titanic, il Titan della azienda OceanGate, è scomparso senza lasciare tracce.
Gli ultimi segnali mandati dal sommergibile sono proprio nei pressi di quello che rimane del transatlantico affondato oltre un secolo fa, al largo della regione di Terranova e Labrador, alcune migliaia di chilometri dalla costa canadese.
Una delle navi della guardia costiera impiegate nella ricerca del Titan
In quel tratto il fondale raggiunge la profondità di 3800 metri, mentre il Titan è di piccole dimensione, appena 7 metri di lunghezza e 2,5 di diametro. Questi due fattori stanno rendendo le ricerche molto complesse.
A peggiorare la situazione il maltempo, piuttosto comune in quel tratto di mare, che sta complicando ulteriormente i tentativi dei soccorritori di individuare il sottomarino
Come procedono le ricerche
Fin dalle prime ore di domenica, quando si sono perse le tracce del Titan, squadre di soccorritori si sono messe in moto per cercare di individuare in quale punto del fondale il sommergibile si sia posato.
I tentativi si basano sul cercare di captare le onde sonore che il mezzo dovrebbe emettere, tramite uno dei sistemi di localizzazione più comuni nei sottomarini. Non è chiaro però se questo allarme sia ancora in funzione.
Un altro metodo impiegato è quello delle sonoboe. Questi strumenti consistono in un galleggiante e in alcuni sensori che invece sprofondano in acqua, rimanendo però attaccati alla boa. Questi captano irregolarità nel fondale, e trasmettono i dati che ricevono ad un aereo.
Quanto tempo rimane al Titan
Il tempo però stringe. Secondo quanto riportato dalla stessa Oceangate, il Titan può resistere circa 4 giorni senza aria, grazie ad un sistema di riciclo e purificazione.
Ammesso che questo sia ancora in funzione, le temperature nel sottomarino avranno ormai raggiunto quelle dei fondali marini, attorno ai 3 gradi, e gli occupanti rischiano l’ipotermia.