Papa Francesco e i retroscena sulla dimissione "protetta": i timori della Curia e il confronto coi medici
Papa Francesco e la dimissione 'protetta' dal Gemelli, cosa succede adesso e i timori della Curia sul fatto che Bergoglio non si limiti
Papa Francesco dimesso dal policlinico Gemelli dopo che le sue condizioni di salute sono migliorate. Trascorrerà la convalescenza nella residenza di Santa Marta dove dovrà continuare a curarsi e a seguire le terapie. Fonti vicine al Pontefice riferiscono che il Santo Padre si sia un po’ imputato con i dottori per mettere fine all’ospedalizzazione perché desideroso di far ritorno in Vaticano per guidare i fedeli verso la Pasqua.
- Papa Francesco, i retroscena sulle dimissioni dal Gemelli
- I medici temevano che Bergoglio si demoralizzasse
- Papa Francesco scalpita e ha voglia di rimettersi al lavoro
Papa Francesco, i retroscena sulle dimissioni dal Gemelli
Nell’ultima settimana il quadro clinico di Bergoglio ha registrato un netto miglioramento. Una situazione per certi versi inaspettata, in quanto soltanto un paio di settimane fa, come riferito dai medici che lo hanno curato, il Papa ha rischiato di non farcela.
Si temeva che il ricovero potesse addirittura durare fino a Pasqua. E invece il Pontefice, uomo di tempra e dalle mille risorse, è riuscito a riprendersi, grazie anche alla caparbietà che lo contraddistingue.

Negli ultimi giorni ha potuto fare a meno della maschera notturna per la ventilazione meccanica, ha ripreso a mangiare solido e a lavorare di più.
Come ricostruito dal quotidiano La Repubblica, Bergoglio, che di solito tende a voler fare “il medico di se stesso”, come sussurra chi lo conosce bene, questa volta è stato un paziente “esemplare”. Ha dato retta ai dottori e ha fatto tesoro dei consigli sanitari. Dall’altro lato, come spiegato dai medici, “sarebbe voluto andare a casa già qualche giorno fa”.
Pare che il personale sanitario avrebbe suggerito al Papa di aspettare ancora qualche giorno prima di lasciare il Gemelli. Lui, però, avrebbe insistito per farsi dimettere. I medici non si sarebbero impuntati in quanto, sotto certi punti di vista, avrebbero riscontrato più benefici che controindicazioni nel dare l’ok alle dimissioni.
Come spiegato dal professor Sergio Alfieri in conferenza stampa, “l’ospedale, anche se può sembrare strano dirlo, è il posto peggiore dove stare per fare la convalescenza, perché è il posto dove si prendono più infezioni“.
I medici temevano che Bergoglio si demoralizzasse
Inoltre sembra che i dottori nutrissero il timore che il Pontefice potesse accusare un contraccolpo psicologico, vale a dire che non escludevano l’ipotesi che un ricovero prolungato potesse demoralizzare Bergoglio con il rischio di reazioni negative.
Riassumendo, i medici avrebbero forse tenuto ancora qualche giorno il Santo Padre al Gemelli, ma dall’altro lato non hanno ravvisato grandi problemi nel dargli l’ok per la convalescenza a Santa Marta dove proseguirà le cure.
Non a caso si parla di dimissione “protetta”. In parole povere, Bergoglio dovrà affrontare due mesi di convalescenza e terapie nella sua residenza vaticana, dove sarà monitorato attentamente e quotidianamente.
Papa Francesco scalpita e ha voglia di rimettersi al lavoro
In Curia ci sarebbe qualche timore sul fatto che Papa Francesco potrebbe voler riprendere fin da subito a lavorare a ritmi serrati e potrebbe iniziare a voler incontrare i fedeli non stop. Si mormora che forse, sotto questo punto di vista, lo si dovrà un po’ ‘limitare’.
