No Green pass, minacce a Sala: "Si parla di decapitazione". Lo sfogo
Il sindaco rieletto a Milano Beppe Sala ha parlato delle minacce ricevute da parte di gruppi no Green pass
Il rieletto sindaco di Milano, Beppe Sala, ha pubblicato sul suo profilo Facebook un video in cui ha parlato delle minacce ricevute nelle scorse ore da parte di gruppi no Green pass circolate sulle chat di Telegram. Nel video, Sala ha spiegato: “Da alcune ore su Telegram si è scatenato il mondo dei no Green pass, ci sono i miei numeri di telefono, la mia email, si parla di decapitazione”.
Minacce a Beppe Sala: “Non si scherza col fuoco”
Secondo quanto illustrato dal sindaco all’inizio del video, all’origine di questo attacco ci sarebbero alcune sue affermazioni, pronunciate nel corso di un intervento a “L’aria che tira” su La7, che sarebbero però state travisate da alcuni giornali.
Sala ha spiegato che nel corso della trasmissione tv aveva detto che, per arginare i disagi per le manifestazioni dei no Green pass a Milano, “la polizia potrebbe fare solo una cosa: caricarli. Cosa che, ovviamente io capisco, il prefetto non intende fare”.
“Andando avanti poi dico che servirebbero più uomini e donne della polizia sul campo per contenerli, posto che l’opzione carica non esiste“, ha precisato Sala nel video.
“Guardate cosa titolano due quotidiani – ha continuato il sindaco – La Verità: ‘Sala, la Polizia carichi i no Green pass’, Il Giornale: ‘Sala, giusto caricare i cortei no Green pass’. Prima di tutto querelerò i due giornali, poi cercherò di stare tranquillo”.
Poi l’avvertimento: “Voglio dire a tutti che in questo momento non si scherza con il fuoco”.
Minacce a Sala, i messaggi
Il Corriere della Sera ha reso note alcune delle minacce nei confronti del sindaco Sala, apparse su uno dei gruppi Telegram dei no Green pass: “A testa in giù maiale”, “diamo fuoco a questo infame”, “vuoi la linea dura? E te la diamo figlio di pu…”, “potevano aspettare che tornasse e decapitarlo sul posto“.
Minacce del tenore di quelle ricevute anche da altri politici e virologi, come il premier Mario Draghi, il governatore della Liguria Giovanni Toti, il virologo Fabrizio Pregliasco e altri.