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No vax, minacce al governo. La "ferma condanna" di Lamorgese

Nella chat telegram dei no vax minacce e insulti al ministro Di Maio e al governo

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Nell’atmosfera tesa che si respira all’alba di nuovi obblighi per quanto riguarda il green pass, la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha espresso “la più ferma condanna per gli attacchi mossi con toni inaccettabili sulla rete contro esponenti di Governo, politici, medici e giornalisti in relazione al green pass e alle misure di contenimento della diffusione del Covid-19″.

“Tutti questi episodi – ha dichiarato Lamorgese, come riporta l’Ansa – sono oggetto di indagini da parte della polizia giudiziaria”.

“Non verranno tollerati minacce e inviti a commettere reati utilizzando il web”, ha aggiunto, sottolineando che “non saranno ammesse illegalità in occasione delle iniziative di protesta nei pressi delle stazioni ferroviarie pubblicizzate sulla rete per domani”.

No green pass, minacce al ministro Di Maio

“Un altro infame da giustiziare”, “è necessario il piombo”, “devi crepare”. Sono alcune delle minacce e degli insulti rivolti al ministro degli Esteri Luigi Di Maio nel gruppo Telegram “Basta Dittatura!”, la chat del fronte no vax e no green pass, che raccoglie circa 42mila iscritti.

“Ecco un’altra me***a di partito che ha instaurato la dittatura e adesso dice che se rivogliamo la libertà allora dobbiamo sottometterci e diventare schiavi”. E ancora “uno sterco di uomo”, “ti vedremo presto anche a te con il cappio al collo”, “lo impalerei in pubblica piazza”.

Sono tanti i messaggi di questo tenore, riporta il Corriere della Sera, nella chat degli antivaccinisti contro il ministro Di Maio, “colpevole” di essersi espresso negli ultimi giorni a favore della campagna vaccinale e di aver chiesto a tutte le forze politiche di condannare le violenze dei no vax.

“Stanno manifestando con forme inaccettabili. Non bisogna lasciar pensare a qualcuno che si può permettere di minacciare medici, professori universitari che si battono per i vaccini. Si è arrivati all’assurdo, e come politici è meglio bloccare questa degenerazione“, aveva detto l’esponente cinquestelle.

No vax, il governo nel mirino

Dopo minacce e insulti a giornalisti e medici, negli ultimi giorni i no vax del gruppo “Basta dittatura” hanno alzato il tiro e messo nel mirino il governo Draghi.

Nelle ultime ore hanno iniziato a raccogliere e pubblicare numeri di telefono e indirizzi delle istituzioni (anche se in gran parte si tratta di riferimenti pubblici e facilmente reperibili online). Ma c’è anche chi pubblica la foto dell’ingresso di casa del presidente della regione Piemonte, Alberto Cirio, o il numero personale dell’infettivologo Matteo Bassetti.

I no vax scrivono di voler “far cagare un po’ sotto anche il governo”, invitando i membri del gruppo ad inondare di telefonate e mail intimidatorie chiunque sia accusato di ‘proteggere il regime’, fino agli uffici della presidenza del Consiglio e dei ministeri.

No vax, insulti anche a Salvini e Meloni

Nella chat del gruppo Telegram dei no vax c’è spazio anche per gli insulti a Matteo Salvini e Giorgia Meloni, considerati dei “traditori”. Il segretario della Lega era stato preso di mira a fine luglio quando si era vaccinato, lo stesso per la  presidente di Fratelli d’Italia che in quei giorni aveva annunciato che si sarebbe vaccinata.

“Eccole le me**e della finta opposizione”, scrivono nella chat. E ancora: “Salvini me**a collaborazionista, ci ricorderemo di te”, “sono tutti complici”, “devono sparire questi traditori”.

Minacce no vax, indaga la procura

Secondo quanto riporta l’Adnkronos, la procura di Torino ha aperto un fascicolo d’indagine a carico di ignoti sul gruppo telegram ‘Basta dittatura!’.

Nel fascicolo si ipotizzano i reati di istigazione a delinquere aggravata dallo scopo di commettere atti di terrorismo e di trattamento e diffusione illecita di dati personali su larga scala.

No vax, violenze contro i medici: chi sono gli esperti minacciati Fonte foto: ANSA
No vax, violenze contro i medici: chi sono gli esperti minacciati
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