50enne distrugge un pronto soccorso a Mestre, infermieri nascondono i pazienti, paura per una donna incinta
Un uomo di 50 anni ha distrutto la sala d'aspetto di un ospedale a Mestre, nella città di Venezia
Pronto soccorso distrutto. Un uomo di 50 anni ha danneggiato in maniera grave la sala d’aspetto dell’ospedale di Mestre, a Venezia. Paura per una donna in travaglio costretta a fuggire e nascondersi.
- 50enne distrugge la sala d'aspetto del pronto soccorso
- La fuga della donna in travaglio
- Il racconto delle infermiere
50enne distrugge la sala d’aspetto del pronto soccorso
Un uomo di origini irlandesi ha distrutto la sala d’aspetto del pronto soccorso dell’ospedale di Mestre, nella Terraferma della città di Venezia. In quel momento si trovavano nell’edificio una decina di persone.
Le infermiere di guardia sono subito intervenute e hanno fatto fuggire tutti i pazienti in attesa di essere ricevuti all’interno della guardiola del triage, per metterli al sicuro dalla furia del 50enne, in grave stato di alterazione da alcool.
Mestre, dove si trova il pronto soccorso devastato
L’uomo, che era stato da poco dimesso, ha cominciato a distruggere i monitor e le sedie della sala d’aspetto, per poi tentare di sfondare la porta della guardiola per aggredire le persone che vi si erano nascoste.
La fuga della donna in travaglio
Proprio mentre il 50enne distruggeva il pronto soccorso, una donna in travaglio è arrivata all’ospedale insieme al marito e si è recata presso la sala d’aspetto per ricevere assistenza.
Fortunatamente le infermiere hanno notato la donna avvicinarsi e le hanno fatto ampi cenni di nascondersi. L’hanno poi indirizzata direttamente al reparto di ostetricia e ginecologia per evitare che l’ubriaco si accorgesse di lei.
Dopo alcuni minuti è arrivata una pattuglia della polizia di Stato che ha arrestato l’uomo. I tecnici della Ulss3 Serenissima di Venezia hanno poi ripristinato la strumentazione della sala d’aspetto.
Il racconto delle infermiere
L’agenzia di stampa Ansa ha raccolto il racconto delle infermiere presenti durante i fatti: “Prima che cominciasse a colpire, quando ha iniziato a minacciare, abbiamo capito che sarebbe passato in pochissimo tempo a gesti violenti e abbiamo cominciato a scortare i pazienti in guardiola” hanno dichiarato.
“La fortuna è stata anche che non fossero molti in sala d’attesa. Abbiamo mantenuto la calma, per tutti, ma in quei momenti ci sentivamo in trappola e abbiamo temuto anche per la nostra vita” hanno poi concluso.
Ancheil dg dell’ospedale Edgardo Contato ha commentato l’accaduto: “Siamo indignati per quanto accaduto e fieri per la reazione esemplare dei nostri infermieri, medici, operatori socio sanitari e dipendenti”.