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Giuseppe Sala

Giuseppe Sala è stato ex manager e commissario e ad di Expo 2015. Nel 2021 è rieletto Primo Cittadino del capoluogo lombardo

di Stefania Bernardini

Giuseppe Sala è uno dei sindaci italiani più noti, non solo perché è alla guida della metropoli simbolo della moda e centro dell’economia del Bel Paese. Ex manager di aziende leader nei loro rispettivi settori, come Pirelli e Telecom, è stato commissario unico e amministratore delegato di Expo 2015. Poco dopo la chiusura dell’esposizione universale, si è candidato con il Partito Democratico alla conquista di Palazzo Marino.

Nel mezzo, una lunga malattia, un viaggio in barca a vela e il cammino di Santiago. Determinato e razionale nel lavoro fino alla pignoleria, sa prendere anche decisioni improvvise come quella di convocare all’improvviso, una mattina di un giorno festivo, il suo portavoce per fare un video: quello della ricandidatura a sindaco di Milano di cui ancora nessuno sapeva nulla.

Chi è Giuseppe Sala: la carriera nel privato

Nato a Milano il 28 maggio del 1958, si è laureato nel 1983 in Economia aziendale all’università commerciale Luigi Bocconi. Fa il suo ingresso nel mondo del lavoro ricoprendo vari incarichi in Pirelli, nelle aree del controllo di gestione, della pianificazione strategica, della valutazione degli investimenti e nelle nuove iniziative di business.

Nel 1994 diventa direttore del controllo di gestione e della pianificazione strategica del settore pneumatici di Pirelli e da lì è una continua ascesa fino al 2001, prima come amministratore delegato della Pirelli Dire e poi come vicepresidente senior, responsabile delle strutture industriali e logistiche dell’azienda.

Nel 2002 si sposte nelle telecomunicazioni e diventa chief financial officer (CFO) di TIM, l’anno successivo è direttore generale di Telecom Italia Wireline e infine della TIM, nata dalla fusione tra TIM e Telecom Italia. Prima di passare all’amministrazione pubblica, è consulente per Nomura Bank e presidente di Medhelan Management & Finance.

Nel 2009, viene chiamato dall’allora sindaco di Milano Letizia Moratti, a ricoprire il ruolo di direttore generale del comune di Milano, incarico che lo vede impegnato fino a giugno 2010.

Rappresentante del Comune di Milano nel cda di Expo 2015, nel giugno 2010 diventa amministratore delegato dell’esposizione universale del capoluogo lombardo. Nel 2012 è, per 4 mesi, presidente di A2A, l’azienda pubblica lombarda di energia e servizi.

Il 6 maggio 2013 l’allora presidente del Consiglio Enrico Letta lo nomina commissario unico delegato del governo per l’Expo. A dicembre 2015 Sala si dimette dall’incarico.

Expo 2015 e i procedimenti giudiziari

Riguardo al suo operato per l’esposizione universale di Milano, Sala è stato criticato per via di appalti che sarebbero stati aggiudicati, durante la sua gestione, in modo illegittimo. Il 29 luglio 2015 è stato indagato per abuso d’ufficio in relazione all'affidamento senza gara della ristorazione per l'Expo a Eataly, ma il procedimento è poi stato archiviato perché rientrava “nella discrezionalità amministrativa”.

Il 15 dicembre 2016 è iscritto nel registro degli indagati nell'ambito dell'inchiesta sull'appalto "Piastra dei servizi” i cui fatti contestati risalgono al periodo in cui Sala era Commissario Expo. In primo grado l’ex amministratore delegato è condannato a sei mesi di reclusione, poi commutati in una multa da 45mila euro, per falso ideologico.

L’accusa contestava la retrodatazione di due verbali del maggio 2012 con cui venivano sostituiti due componenti della commissione di gara per assegnare l’appalto della Piastra, uno dei blocchi più importanti di Expo 2015. I due sarebbero stati incompatibili con il ruolo, quindi sostituiti, e la retrodatazione degli atti sarebbe stata necessaria per evitare di rallentare i cantieri dell’evento. Al reato sono state concesse le attenuanti generiche e anche l’attenuante di aver agito “per motivi di particolare valore sociale”.

Nel gennaio 2021 i giudici della Corte d’Appello di Milano hanno prosciolto il sindaco perché il reato contestato è andato in prescrizione.

La carriera politica

Terminato Expo, a fine dicembre 2015 Beppe Sala annuncia la candidatura alle primarie del Pd per individuare il candidato sindaco di Milano e il 7 febbraio 2016 risulta vincitore con il 42%, superando l’allora vicesindaco Francesca Balzagni e l’assessore della giunta Pisapia alle Politiche Sociali Pierfrancesco Majorino.

Dopo un acceso ballottaggio con il candidato del centrodestra Stefano Parisi, il 19 giugno 2016 Sala diventa sindaco di Milano. A inizio mandato presenta il programma di governo della città "Fare Milano" sulla riqualificazione e lo sviluppo delle periferie, della mobilità e degli ex scali ferroviari.

Il 16 dicembre 2016, con l’uscita delle notizie sulle indagini nell'ambito dell’inchiesta sugli appalti Expo, Sala si auto-sospende dalla carica di primo cittadino di Milano e della città metropolitana fino al 20 dicembre.

Il 7 dicembre 2020, giorno del patrono di Milano, annuncia ufficialmente la candidatura per un secondo mandato come primo cittadino del capoluogo lombardo, convocando alle 8 di mattina il portavoce Stefano Gallizzi. Lo slogan della campagna elettorale è “Milano sempre più Milano” e il programma convince gli elettori che lo rieleggono con il 57,73% al primo turno.

Impegno per Milano

Tra i risultati raggiunti con la sua giunta, Beppe Sala sul suo sito evidenzia l’aver vinto la candidatura per ospitare con Cortina le Olimpiadi invernali del 2026, il recupero degli scali ferroviari e l’ampliamento della rete di piste ciclabili.

Tra gli obiettivi del sindaco ci sono le riqualificazioni ambientali, i recuperi architettonici e dare un’impronta ecologica e sostenibile alla città. Le sfide per Sala sono arrivare entro il 2030 al 45% in meno delle emissioni di CO2, alla creazione di 20 nuovi parchi di grandi dimensioni e al passaggio di tutti i trasporti pubblici in mezzi elettrici

Curiosità e vita privata

Beppe Sala vive con la compagna Chiara Bazoli e i tre figli di lei. Il Primo Cittadino di Milano gestisce personalmente la sua pagina social di Instagram perché, come dichiarato dal diretto interessato, si diverte.

A 39 anni è stato colpito da un tumore, le cui cure sono durate due anni. Terminati i trattamenti, è partito in barca a vela per una traversata dell’Oceano. Chiusa l’esperienza di Expo 2015, ha invece percorso, come pellegrino, centro chilometri a piedi lungo il Cammino di Santiago.

In un articolo del Corriere della Sera, gli amici lo descrivono “con una buona dose di razionalità e di rigore che possono sfociare nella pignoleria e una vena di follia e di curiosità che lo spingono a scelte improvvise”. Per lui la colazione è un rito fatto di frutta, caffè e pane e olio. In casa non possono mancare l’acqua gassata fredda e la michetta, tipico pane milanese a forma di stella, simile alla rosetta.

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