Movimento Lgbtqia+ nella lista di terroristi ed estremisti in Russia: primo caso in tribunale, cosa si rischia
In Russia il movimento Lgbtqia+ è stato inserito nella lista dei terroristi ed estremisti. Sono vietate tutte le attività e si rischia il carcere
La Russia ha aggiunto il movimento Lgbtqia+ nella lista dei terroristi ed estremisti. È accaduto 4 mesi fa, con la motivazione di “incitamento alla discordia sociale e religiosa”. Non è la prima volta che la Russia applica la definizione di “movimento estremista” a un gruppo per trasformarlo in criminale e fare pressione su questo, come nel caso delle organizzazioni che si occupano di diritti umani, i media indipendenti e gli oppositori politici. Ieri i primi due arresti, avvenuti in un locale per “segni e manifestazioni di natura estremista”. I presenti sono stati costretti a terra con i fucili puntati e denudati di abiti e parrucche.
Movimento Lgbtqia+ definito “terrorista”
Lo scorso novembre 2023, la Corte Suprema russa ha dichiarato estremista e terrorista il movimento Lgbtqia+. La Corte, oltre a classificare il movimento, ha reso ogni tipo di attività di questo vietata nel Paese. Secondo il ministero infatti, sono stati individuati segni e manifestazioni di natura estremista, come “l’incitamento alla discordia sociale e religiosa”. Non sono stati forniti altri dettagli.
La decisione ha in poco tempo portato a reazioni drastiche da parte delle autorità. Inutile il tentativo della comunità Lgbtqia+ di difendersi, spiegando che non c’è nessun “movimento internazionale” come definito dalla Corte Suprema.
I primi due arresti
Le prime due persone a essere arrestate con l’accusa di attività legata al presunto “movimento internazionale lgbtqia+” sono stati Alexander Klimov e Diana Kamilyanova, rispettivamente direttore artistico e amministratrice di un locale Lgbtqia+ della città di Orenburg. Questi sono stati arrestati durante un’operazione estrema.
Le autorità sono entrate nel club dove si stava svolgendo uno spettacolo con performer drag queen e hanno costretto gli avventori e gli organizzatori a sdraiarsi a faccia in giù sul pavimento. Sono stati sequestrati abiti e parrucche, un gesto che ha lasciato le drag queen nude di fronte alla folla.
Cosa rischiano
Avrà presto inizio il primo caso giudiziario di estremismo Lgbtqi+. Le persone arrestate sono state descritte come “soggetti di orientamento sessuale non convenzionale” e sono state accusate di “promuovere le ideologie e le attività dell’organizzazione Lgbt internazionale, proibita nel paese”.
In caso di condanna, Alexander Klimov e Diana Kamilyanova rischiano una pena detentiva fino a 10 anni. E questo, secondo Amnesty Internazional, è solo l’inizio. Tra raid negli spazi queer, arresti e dichiarazioni che spingono all’odio omolesbobiatransfobico, la strada è quella della repressione sistemica totale di tutto ciò che non è “normale” secondo lo standard dettato da Mosca.