Monteleone nei guai: l'inviato delle Iene condannato per diffamazione, la decisione dei giudici di Torino
Il processo ha a che fare con un servizio sulla vicenda della morte di David Rossi, il capo della comunicazione di Mps
Antonino Monteleone, inviato del programma tv “Le Iene”, è stato condannato dal Tribunale di Torino. Per i giudici è reso colpevole del reato di diffamazione aggravata, ai danni di Michele Briamonte, avvocato.
Il processo è partito perché Briamonte ha accusato Monteleone di aver registrato, di nascosto, alcune dichiarazioni dell’allora avvocato della famiglia di David Rossi. Montandole “ad arte”, insieme ad altre interviste, l’inviato in giacca e cravatta avrebbe creato un caso che non ci sarebbe mai stato, alludendo a rapporti opachi tra lo Ior (Istituto per le Opere di Religione) e la banca senese, tali da coinvolgere anche Briamonte.
Ecco cosa sappiamo della decisione dei giudici, che ha previsto anche il pagamento di una cifra per il risarcimento dei danni di immagine, soldi che sarà Monteleone a dover versare.
- Perché l'inviato delle Iene Michele Monteleone è stato condannato dal Tribunale di Torino per diffamazione aggravata
- L'accusa: Monteleone avrebbe assemblato "ad arte" registrazioni acquisite di nascosto da Briamonte, montandole con altre interviste
- Le parole dell'avvocato di Michele Briamonte: "È stato condannato un certo metodo di fare informazione, che si disinteressa della verità"
Perché l’inviato delle Iene Michele Monteleone è stato condannato dal Tribunale di Torino per diffamazione aggravata
Il servizio televisivo, arrivato all’attenzione dei giudici, riguardava la morte del capo della comunicazione del Monte dei Paschi di Siena, David Rossi, che è stato trovato senza vita in strada in seguito a una caduta dalla finestra del suo ufficio. Era il 6 marzo 2013.
Il processo ha preso corso dall’accusa, rivolta ad Antonino Monteleone, di aver raccolto di nascosto alcune dichiarazioni di Michele Briamonte, al tempo legale della famiglia di David Rossi, assemblandole “ad arte” insieme ad altre interviste.
L’accusa: Monteleone avrebbe assemblato “ad arte” registrazioni acquisite di nascosto da Briamonte, montandole con altre interviste
Il quadro finale alludeva a rapporti opachi tra la banca senese e lo Ior (Istituto per le Opere di Religione) tali da coinvolgere anche Briamonte. Ora l’inviato delle Iene dovrà pagare a Briamonte 20 mila euro, per il risarcimento dei danni.
Il capo della comunicazione di Mps, David Rossi.
Le parole dell’avvocato di Michele Briamonte: “È stato condannato un certo metodo di fare informazione, che si disinteressa della verità”
“In attesa di leggere le motivazioni, si può affermare che è stato condannato un certo metodo di fare informazione, che si disinteressa della verità dei fatti privilegiando lo scoop ad ogni costo”, questo il commento di Nicola Menardo, difensore, insieme alla collega Stefania Nubile (entrambi dello Studio Grande Stevens) di Briamonte.