Omicidio Sarah Scazzi ad Avetrana, rigettato il ricorso alla Corte europea di Sabrina Misseri e Cosima Serrano
Svanisce l'ultima speranza per Sabrina Misseri e Cosima Serrano, che restano all'ergastolo nel carcere di Taranto: la Corte europea ha rigettato il loro ricorso
Il caso è definitivamente chiuso: dopo oltre sei anni, la Corte europea dei diritti dell’uomo ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dai legali di Sabrina Misseri e Cosima Serrano, condannate all’ergastolo per l’omicidio di Sarah Scazzi ad Avetrana, vicino Taranto.
- Omicidio di Avetrana, esclusiva di Quarto Grado
- Sabrina Misseri e Cosima Serrano restano all'ergastolo
- Dove si trovano madre e figlia
- Michele Misseri è libero
- La serie sul delitto di Avetrana
Omicidio di Avetrana, esclusiva di Quarto Grado
A rivelare in esclusiva la decisione della Corte europea è stato il giornalista Giammarco Menga durante la puntata del programma Quarto Grado andata in onda sabato 29 novembre su Rete 4.
Sabrina Misseri e Cosima Serrano restano all’ergastolo
Il ricorso era stato depositato nell’aprile del 2018 e oggi, dopo sei anni, i giudici di Strasburgo hanno posto la parola fine alla vicenda legale.
Le due donne, rispettivamente cugina e zia della vittima, si sono sempre professate innocenti. Entrambe sono state condannate all’ergastolo. La sentenza è stata emessa in appello il 27 luglio 2015 per venire confermata in Cassazione il 21 febbraio 2017.
La 15enne Sarah Scazzi venne brutalmente uccisa il 26 agosto 2010 ad Avetrana, in provincia di Taranto. La ragazzina scomparve nel nulla mentre si recava a casa della cugina Sabrina Misseri. Settimane dopo i suoi resti vennero trovati in un pozzo.
Dove si trovano madre e figlia
Cosima e Sabrina dividono una cella nel carcere di Taranto, dove svolgono una serie di attività fra cui corsi d’arte e di sartoria. Sabrina, inoltre, studia per acquisire la qualifica di operatore socio sanitario.
Michele Misseri è libero
Diversa la posizione di Michele Misseri, zio di Sarah, che continua a dichiararsi colpevole per la soppressione del cadavere e l’inquinamento delle prove. Per questi reati, l’uomo è stato condannato a otto anni di carcere.
Misseri ha dichiarato inoltre di avere provato ad abusare del corpo senza vita della nipote. Lo scorso febbraio, dopo aver usufruito di una riduzione della pena di 696 giorni, Michele Misseri è tornato in libertà e vive nuovamente nella villetta di via Deledda, ad Avetrana, teatro del dramma che scosse l’Italia.
Quarto Grado ha ricostruito i principali passaggi della vicenda giudiziaria, gettando nuova luce su uno dei casi di cronaca nera più discussi degli ultimi anni.
La serie sul delitto di Avetrana
L’interesse sul giallo di Avetrana si è riacceso nelle ultime settimane per via della serie in onda sulla piattaforma Disney+: inizialmente avrebbe dovuto chiamarsi Avetrana, qui non è Hollywood, ma in seguito al ricorso del sindaco della cittadina, il riferimento al territorio è stato depennato dal titolo, che è diventato Qui non è Hollywood.