Linee guida scuola: polemiche sui social e manifestazioni

I progetti per la scuola non convincono. Il ritorno in classe rimane uno dei punti più complicati da affrontare dopo l’emergenza Coronavirus e il ministro all’Istruzione, Lucia Azzolina si ritrova una brutta gatta da pelare. Il piano affrontato nei giorni scorsi dal ministero per il rientro a settembre non convince nessuno e la piazza comincia a protestare.

Le critiche

Le linee guide della scuola non convincono nessuno, né i presidi, né gli insegnanti e neanche le famiglie. All’Agi, Rino Di Meglio della Gilda degli Insegnanti rivela: “Il piano elaborato risulta del tutto inadeguato a garantire il rientro in aula tra due mesi avvenga in totale sicurezza. Tutti i piani riguardo gli accorparmenti delle discipline o sulla riduzione dell’orario non cambiano la posta in gioco, poca sicurezza e impoverimento dell’offerta formativa”.

E le critiche arrivano anche dai sindacati come ha spiegato Paola Serafin: “Per il momento non esprimiamo un giudizio, mancano ancora degli elementi per giudicare se ci sarà una ripartenza efficace”.

Ma ovviamente le posizioni più dure sono arrivate dalle opposizioni con il leader della Lega, Salvini che è stato molto duro: “Abbiamo un ministro che non dovrebbe neanche occuparsi della pulizia delle aule delle scuole”.

I social all’attacco

E anche sui social la situazione non migliora, i social hanno preso di mira il ministro Azzolina: “Il suo piano per la scuola – scrive Stefano – è un colabrodo. Una task force con 4 mesi di lavoro e una retribuzione di 800 euro al giorno è riuscito a dire cose bene e a fare da scarica barile sulle singole scuole”. E ancora: “Le linee guida di Azzolina per la riapertura della scuola? Uguali a quelli della chiusura. Arrangiatevi”. E per far fronte a questa situazione oggi sono in programma manifestazioni in 60 città italiane.