Poste Italiane rinnova il contratto e sperimenta la settimana corta: gli aumenti ai dipendenti fino al 2027
Riorganizzazione di Poste Italiane: aumenti ai dipendenti fino al 2027 e sperimentazione della settimana lavorativa corta
Settimana corta e aumenti salariali. Sono queste le principali novità in arrivo per i 120.000 dipendenti di Poste Italiane, che stanno per adottare un nuovo modello organizzativo, in linea con il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro stipulato tra società e sindacati. Quest’ultimo si estende anche ad altre aziende del Gruppo, comprese Sda Express Courier e Poste Logistics, che prima appricavano discipline contrattuali differenti.
Gli aumenti degli stipendi
L’ipotesi di accordo prevede un aumento medio di 230 euro lordi, distribuito lungo l’intero periodo di validità del contratto, con i minimi tabellari che saliranno a 192 euro lordi medi.
Come riportato da Il Sole 24 Ore, i lavoratori di Poste Italiane riceveranno anche un importo una tantum di 1.000 euro lordi, a partire da settembre 2024.
Foto di repertorio
La presidente della società, Silvia Rovere, ha espresso il suo “apprezzamento per i rappresentanti dei lavoratori che hanno affrontato questo negoziato con grande senso di responsabilità“.
Dal canto suo, il segretario di Uilposte, Claudio Solfaroli Camilloci, ha evidenziato che “è stata accettata la possibilità di sperimentare la cosiddetta ‘settimana super corta’ e forme di riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario.
Una parte normativa che contiene concreti avanzamenti sociali e una tutela delle pari opportunità a 360 gradi”.
La settimana corta
Come anticipato, l’accordo tra Poste Italiane e i sindacati ha portato a cambiamenti rilevanti su diversi aspetti, tra cui la riduzione dell’orario di lavoro, mantenendo il salario invariato.
In particolare, è stata introdotta la possibilità di sperimentare la settimana lavorativa corta, riducendo i giorni a 4 per 9 ore al giorno, con la facoltà di ulteriori riduzioni dell’orario senza penalizzazioni salariali.
Sono previsti cambiamenti anche per quanto riguarda trasferte, malattia e periodo di comporto. Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl, ha spiegato che questa intesa prevede anche una “estensione dei nuovi diritti e delle tutele su parità di genere, genitorialità, contrasto alle molestie e diritto allo studio”.