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Liliana Segre querela Elena Basile per il video di accuse sui bambini palestinesi di Gaza e la doppia morale

Come preannunciato Liliana Segre ha querelato Elena Basile per le accuse sulla doppia morale sui bambini ebrei e palestinesi

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Come preannunciato, Liliana Segre ha querelato Elena Basile, l’ex diplomatica che sui social aveva attaccato la senatrice a vita sopravvissuta all’Olocausto accusandola di essere insensibile al dolore dei bambini palestinesi e “tormentata solo dal pensiero dei bambini ebrei”.

Liliana Segre querela Elena Basile

Nella giornata di oggi 29 febbraio l’avvocato Vincenzo Saponara ha depositato la querela di Liliana Segre nei confronti di Elena Basile.

A darne notizia  è l’avvocato Luciano Belli Paci, figlio della senatrice, che già nelle scorse settimane aveva annunciato l’intenzione di andare per vie legali in seguito al video pubblicato dall’ex ambasciatrice sui suoi canali social.

Liliana Segre querela Elena Basile per le accuse sui bambini palestinesi di Gaza e la doppia moraleFonte foto: ANSA
La senatrice a vita, Liliana Segre

Cosa ha detto Elena Basile su Liliana Segre

In un video pubblicato su Facebook, Instagram e YouTube il 31 gennaio, Elena Basile si è rivolta così a Liliana Segre: “Lei dice di non poter più dormire pensando ai bambini ebrei uccisi il 7 ottobre. Ci racconta di come la sua memoria sia tormentata, non solo nel Giorno della Memoria, ma per 365 giorni da quello che ha vissuto nei campi di concentramento. Ma cara signora, possibile che lei sia tormentata solo da pensiero dei bambini ebrei?”.

L’ex ambasciatrice ha accusato Liliana Segre di avere una doppia morale, tirando in ballo i nazisti: “Anche loro erano molto buoni con i loro bambini, anche loro avevano una morale per i tedeschi, ariani e bianchi e non sentivano nulla per la morte degli ebrei. Lei vuole imitarli?”.

In seguito Basile ha scritto una lettera di scuse sul Fatto Quotidiano, confessando di non aver letto né ascoltato le dichiarazioni della senatrice, ma di essersi basata soltanto sul sentito dire: “È stato un atroce malinteso, spero potrà dimenticare l’offesa”.

Il figlio di Liliana Segre: “Accuse infamanti”

La querela – ha spiegato l’avvocato Luciano Belli Paci – “ha richiesto un accurato lavoro preparatorio per monitorare l’ampiezza della propagazione del messaggio diffamatorio”, che dopo aver avuto “migliaia di visualizzazioni e innumerevoli condivisioni sui più disparati social network, è stato ripreso da tutti i principali organi di informazione ed è stato persino tradotto in lingua araba, con un numero enorme di visualizzazioni anche in tale versione”.

“La diffusione a macchia d’olio – ha aggiunto – delle infamanti accuse inventate da Basile, e a maggior ragione la propagazione del video tradotto in lingua araba, ha avuto l’effetto di una gigantesca istigazione all’odio in un contesto che è già di elevatissima tensione per il drammatico conflitto in corso in Medio Oriente, esponendo la senatrice Segre, che vive sotto scorta dal 2019, a nuovi rischi per possibili ritorsioni“.

Secondo il figlio della senatrice le scuse a mezzo stampa di Basile, che ha riconosciuto di “avere completamente distorto il pensiero di Liliana Segre”, non sono abbastanza.

L’ex ambasciatrice “non ha rimosso il video dalle varie piattaforme, non ha provveduto a pubblicare un video di rettifica, non si è in alcun modo adoperata per arrestare la proliferazione del suo messaggio diffamatorio”.

Da qui la querela. Belli Paci ha spiegato che Segre oltre che in sede penale agirà anche in sede civile per la rimozione dei messaggi diffamatori e per ottenere il risarcimento dei danni, aggiungendo che l’eventuale risarcimento andrà in beneficenza.

liliana-segre-querela-elena-basile Fonte foto: ANSA
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