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Oltre 100 persone uccise e 750 feriti dal fuoco israeliano a Gaza mentre raccoglievano aiuti alimentari

L’esercito israeliano ha sparato contro i palestinesi che cercavano di recuperare cibo dai camion degli aiuti umanitari: oltre 100 morti e 750 feriti

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Più di 100 palestinesi sono stati uccisi e altri 750 feriti dopo che le truppe israeliane hanno aperto il fuoco su centinaia di persone in attesa di aiuti alimentari a sud-ovest di Gaza City, dov’è la carestia è diventata una grave crisi umanitaria. Israele nega, ma gli Stati Uniti prendono tempo.

L’attacco israeliano a Gaza

Un “massacro”: così il Ministero degli Affari Esteri palestinese ha definito quanto avvenuto nella giornata di oggi – giovedì 29 ottobre – a sud-ovest di Gaza City, dov’erano in arrivo gli ormai pochi camion di aiuti umanitari che riescono a entrare nell’area.

Secondo le informazioni fin qui raccolte, migliaia di persone, che sono vittime di una grave crisi umanitaria dovuta alla carestia, all’assenza di acqua potabile e ai pochi posti rimasti dove potersi curare, si sono precipitate dove si sarebbero dovuti trovare i camion degli aiuti.

Il tweet con il quale il Ministero degli Affari Esteri palestinese ha condannato il massacro di civili avvenuto a Gaza da parte dell’esercito israeliano

L’esercito israeliano ha però aperto il fuoco sulle migliaia di persone disarmate che si sono affollate, uccidendo oltre un centinaio di civili e ferendone più di 750, in quello che è stato definito un “massacro a sangue freddo”.

La guerra genocida di Israele

Secondo il Ministero degli Affari Esteri palestinese, quanto avvenuto fa parte della “guerra genocida” che Israele sta portando avanti nei confronti del popolo palestinese.

Il Ministero ha poi invitato la comunità internazionale a “intervenire urgentemente” per stabilire un cessate il fuoco come “unico modo per proteggere i civili […] L’uccisione di un gran numero di vittime civili innocenti che hanno rischiato la propria vita è parte integrante della guerra genocida commessa dal governo occupante contro il nostro popolo”.

“Le autorità di occupazione israeliane – continua poi il Ministero, come riportato dall’agenzia di stampa Wafa – hanno la piena responsabilità e saranno ritenute responsabili davanti ai tribunali internazionali”. Lo stesso attacco è stato definito come “senza precedenti nella storia dei crimini di guerra”, facendo parte della “guerra di fame” di Israele contro i palestinesi nell’enclave.

La reazione degli Stati Uniti al massacro

Il Ministero infine, oltre a invitare il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e gli stati arabi a prendere decisioni che obblighino Israele a fermare le sue uccisioni di massa, la pulizia etnica, il genocidio e le violazioni del diritto internazionale a Gaza, ha affermato di ritenere Israele e l’amministrazione degli Stati Uniti responsabili dell’escalation.

I funzionari dell’esercito israeliano hanno intanto smentito l’intera versione palestinese affermando che l’IDF è stato vittima di “una folla che ha teso un’imboscata al camion”, che erano “protetti dai carri armati” che “proteggevano il corridoio umanitario”.

Gli Stati Uniti però non sembrano convinti, e prendono tempo, con il portavoce del Dipartimento di Stato, Matthew Miller, che ha affermato di non conoscere “la verità fondamentale di quello che è successo”, pur ammettendo che “troppi palestinesi sono morti oggi […] Il numero accettabile di palestinesi innocenti che muoiono è pari a zero”.

gaza Fonte foto: ANSA
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