La Cassazione assolve Giuseppe Falcomatà nel processo "Miramare": tornerà sindaco di Reggio Calabria
Giuseppe Falcomatà tornerà ad essere Sindaco di Reggio Calabria dopo l'assoluzione nel processo Miramare
Tutti assolti. La Corte di Cassazione mette fine al processo Miramare, per il quale il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà si era sospeso dal suo incarico. Tornerà quindi a guidare la città.
- La sentenza della Cassazione
- La sentenza d'appello annullata dalla Cassazione e il processo bis
- Il processo Miramare
La sentenza della Cassazione
Dopo due anni di udienze la Cassazione pone fine al percorso giudiziario del processo scaturito dall’inchiesta “Miramare”, che vedeva tra gli imputati anche l’ex sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà.
La Corte ha decretato che l’abuso d’ufficio, di cui era accusato l’ex primo cittadino calabrese e alcuni suoi assessori, non solo è prescritto come chiesto dall’accusa, ma non si è consumato ed è quindi non punibile.
Giuseppe Falcomatà rieletto sindaco nel 2020
Come promesso quando si era sospeso dal suo ruolo istituzionale, in seguito alle accuse ricevute, Falcomatà tornerà a ricoprire la carica di sindaco ora che le accuse nei suoi confronti sono state chiarite.
La sentenza d’appello annullata dalla Cassazione e il processo bis
La Cassazione ha annullato la sentenza della Corte d’Appello di Reggio Calabria, che aveva condannato Falcomatà a un anno di carcere con pena sospesa per il reato di abuso d’ufficio, mentre gli altri imputati a 6 mesi per la stessa accusa.
La vicenda però potrebbe non essere ancora finita. Durante il processo infatti il Comune non si è costituito parte civile, e questo ha causato alcuni dubbi nei membri del movimento Reggio Futura, che hanno sporto denuncia.
L’accusa è un’altra volta di abuso d’ufficio e Falcomatà si trova nuovamente sul banco degli imputati in quello che è stato definito il processo “Miramare bis”. L’udienza è fissata per il prossimo 14 novembre.
Il processo Miramare
Il processo prende il nome dal Grand Hotel Miramare, affidato secondo gli investigatori dal Comune di Reggio Calabra all’associazione Il Sottoscala senza procedura regolare.
Al centro erano finiti i rapporti tra l’imprenditore Paolo Zagarella, a cui l’associazione era riconducibile, e lo stesso Falcomatà, che durante le elezioni del 2014 aveva tenuto alcuni eventi elettorali in locali di proprietà dello stesso Zagarella.
In primo grado Falcomatà era stato condannato per abuso d’ufficio a 1 anno e 4 mesi, pena poi ridotta a un solo anno e sospesa dalla sentenza di appello. Infine la Corte di Cassazione ha annullato ogni sentenza.