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Per lo sciopero giornalisti Rai è scontro tra azienda e sindacato, Usigrai: "Toni da padroni delle ferriere"

Si accentua lo scontro sullo sciopero Rai: l'azienda replica duramente al sindacato Usigrai, che parla di "toni da padroni delle ferriere"

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Lo sciopero Rai separa nettamente due fronti, con i comunicati stampa e i social che diventano terreno di battaglia tra il sindacato Usigrai e l’azienda. Tutto nasce dalla sollevazione annunciata dall’Unione Sindacale Giornalisti Rai per lunedì 6 maggio presso l’Associazione della Stampa Estera contro “il controllo asfissiante sul lavoro giornalistico” e il “tentativo di ridurre la Rai a megafono del governo“. A questi punti ha già risposto l’azienda con un comunicato, al quale è prontamente arrivata la replica del sindacato. Andiamo per ordine.

Sciopero Rai, le ragioni del sindacato Usigrai

Come detto in apertura, per lunedì 6 maggio alle ore 11 è previsto un incontro presso l’Associazione Stampa Estera di via del Plebiscito 102, a Roma. Lo sciopero è stato organizzato dall’Unione Sindacale Giornalisti Rai per protestare contro l’azienda, una contestazione sulla lunga scia di quanto accaduto anche con il caso Scurati nonostante le precisazioni di Marco Travaglio.

Nello specifico, il coro di protesta di Usigrai è rivolto contro il “controllo asfissiante sul lavoro giornalistico” e il “tentativo di ridurre la Rai a megafono del governo”, l'”assenza del piano industriale”, le “carenze di organico in tutte le redazioni” e il “no dell’azienda ad una selezione pubblica per giornalisti”.

Ancora, Usigrai contesta la “la mancata sostituzione delle maternità” e la “mancata stabilizzazione dei colleghi precari“. Per questo motivo, come precisa ‘Repubblica’, mentre la programmazione del Tg1 potrebbe non subire modifiche, al contrario il Tg2 potrebbe andare in onda con una sola edizione principale.

Dall’altra parte Tg3, Rai News 24 e Tgr Lazio potrebbero aderire pienamente all’iniziativa. Ciò è dovuto all’invito di Usigrai esteso a tutti i giornalisti e le giornaliste della tv di Stato a partecipare all’incontro di via del Plebiscito.

La risposta dell’azienda e di Unirai

Come detto in apertura, l’annuncio dello sciopero Usigrai e le ragioni della contestazione hanno subito ottenuto la replica dell’azienda. Un un video comunicato la Rai risponde punto per punto alle ragioni espresse dal sindacato, bollandole come “motivazioni ideologichepolitiche“. Nello specifico:

1) Alcuna censura o bavaglio è stato messo sull’informazione e si invita l’Usigrai a cessare di promuovere fake news che generano danno d’immagine all’azienda;
2) L’azienda ha proceduto all’adeguamento del sistema premiante dei giornalisti a quello di tutti gli altri dipendenti;
3) L’impossibilità, nell’attuale quadro economico, di aprire nuovi concorsi pubblici per nuove assunzioni giornalistiche a fronte di un organico di oltre 2000 unità, mentre si rendono invece necessari processi di ottimizzazione che consentano di valorizzare l’organico esistente. In questa direzione vanno le razionalizzazioni approvate dal Cda Rai.

Ancora, l’azienda dichiara che lo sciopero “espone il Servizio Pubblico a strumentalizzazioni politiche” oltre a privare il cittadino del “diritto all’informazione” che è “caposaldo della democrazia”. Inoltre Unirai, sindacato dei Liberi Giornalisti Rai, dichiara la non adesione allo sciopero di Usigrai con lo slogan “Andiamo a lavorare, salviamo la Rai”.

A tal proposito ‘Repubblica’ riporta che Unirai avrebbe chiesto a “chi per sbaglio si ritrova di riposo chieda di cambiare e venga a lavorare” per dimostrare che “Unirai può mandare avanti l’azienda, che con i suoi iscritti è in grado di raccontare tutto quel che succede, da New York a Lecce”. Uno sciopero che tale potrebbe non essere dunque, senza l’interruzione del servizio pubblico. “Ogni violazione del diritto di sciopero verrà contestata nelle sedi opportune”, riferisce a ‘Repubblica’ il segretario di Usigrai Daniele Macheda.

La controreplica di Usigrai

Usigrai, ricevuto il comunicato Rai, ha replicato con una nuova nota. In primo luogo, il sindacato accusa l’azienda di usare “toni da padroni delle ferriere“. In secondo luogo, Usigrai respinge l'”accusa stantia di fare politica e di far circolare fake news, un’accusa gravissima“.

A proposito di “censure e bavagli”, Usigrai dichiara che “basta leggere i giornali italiani e internazionali delle ultime settimane” e si domanda: “Che fine hanno fatto i ‘provvedimenti drastici’ annunciati dall’Ad dopo il caso Scurati?”. La replica arriva anche dal presidente Fnsi Vittorio di Trapani, che parla di “comportamenti dal sapore antisindacale che riportano ai padroni anni ’50-’60”.

sciopero-rai-usigrai-sindacato-azienda Fonte foto: iStock
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