Influenza, in Italia arriva l'Australiana: quando sarà il picco, sintomi e rimedi per curarla secondo Rezza
Il nuovo ceppo influenzale, isolato per la prima volta in Australia, è più aggressivo e tende a colpire i più piccoli
Sembrava essere caduta nel dimenticatoio da oltre due anni e mezzo, ovvero dall’inizio della pandemia da Covid-19, ma a dir la verità c’è sempre stata anche se in sordina rispetto al “grande virus”. Parliamo dell’influenza stagionale, il virus che con l’arrivo dell’inverno si insinua sempre più nelle case degli italiani e che, secondo le ultime stime, ha già costretto a letto oltre 2,5 milioni di persone nel Bel Paese.
Quella in arrivo a cavallo tra il 2022 e il 2023 sarà una stagione influenzale molto aggressiva, con intensità molto alta e un picco che, rispetto agli anni passati, potrebbe arrivare in anticipo. A sottolinearlo, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, è stato Giovanni Rezza, direttore del dipartimento di prevenzione del ministero della Salute, che ha avvertito sull’arrivo di un nuovo ceppo influenzale: l’A H3 N2 meglio noto come l’influenza Australiana.
- Influenza Australiana, i sintomi del nuovo virus
- Chi rischia con il nuovo ceppo influenzale
- Vaccini e rimedi, il parere di Rezza
Influenza Australiana, i sintomi del nuovo virus
Dopo i primi allarmi lanciati da Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie Infettive del San Martino di Genova, a evidenziare l’arrivo aggressivo della stagione influenzale è stato Giovanni Rezza. Nel corso dell’intervista dal Corriere l’esperto ha infatti spiegato che quello in arrivo è un ceppo influenzale ad alta intensità che per la prima volta è stato isolato in Australia e che potrebbe raggiungere il picco massimo in apertura del nuovo anno.
Giovanni Rezza, direttore del dipartimento di prevenzione del ministero della Salute
“Epidemia australiana” ha spiegato Rezza, che ha sottolineato che il virus che inizia a circolare anche in Italia non ha nulla di diverso rispetto alle “versioni” passate per quel che riguarda i sintomi. A cambiare, però, è l’aggressività, con febbre “molto alta che sale rapidamente, dolore alle ossa, mal di gola, raffreddore e inappetenza” per una durata di circa cinque giorni. Rezza ha anche avvertito che la febbre potrebbe mantenersi alta, ma non per questo bisogna preoccuparsi.
Chi rischia con il nuovo ceppo influenzale
Memori dell’esperienza Covid, ovviamente, il pensiero non può non andare ai fragili e a chi, per condizioni di salute precarie, potrebbe essere il bersaglio principale di questo nuovo ceppo influenzale. L’A H3 N2, ha spiegato Rezza, è un virus che attecchisce principalmente nei più piccoli, con dati che presentano uno scenario chiaro.
“Sotto i 5 anni c’è stata un’impennata a 40,8 casi per mille rispetto a 29,6 della settimana precedente” ha detto Rezza, sottolineando che il target di questa influenza sono i bambini under 12 che “non hanno incontrato mai questi virus perché hanno trascorso gli ultimi due inverni a casa o con le scuole chiuse“.
Vaccini e rimedi, il parere di Rezza
Ma come difendersi da questo nuovo virus? Il consiglio principale, ovviamente, è quello riguardante la vaccinazione contro l’influenza stagionale che in passato ha sempre aiutato a “coprirsi” nelle ondate del virus in inverno. Con l’arrivo della quarta dose Covid, ha spiegato Rezza, non c’è poi da preoccuparsi in quanto i due vaccini possono essere somministrati insieme.
Per chi ha invece contratto il virus influenzale le cure non cambiano rispetto al passato. Il direttore del dipartimento di prevenzione del ministero della Salute ha infatti spiegato che basta prendere degli antipiretici per abbassare la temperatura, bere molto e riposare.
Diversa invece la posizione sugli antibiotici: “No antibiotici, a meno che non siano indicati dal medico di fronte al sospetto di una complicazione batteriche”. Rezza ha infatti ricordato che “gli antibiotici non funzionano contro i virus”.