,,

Giuseppe Coletti morto sul lavoro alla Umbria Olii di Spoleto: il lungo iter processuale, penale e civile

La lunga vicenda processuale legata all'incidente del 2006 a Umbria Olii S.p.A., in cui morirono 4 persone, tra cui Giuseppe Coletti

Pubblicato: Aggiornato:

Giuseppe Coletti è morto il 25 novembre 2006 a causa di un’esplosione all’interno dell’oleificio Umbra Olii S.p.A. di Spoleto dove stava lavorando assieme a due colleghi e al datore, anche loro vittime del rogo. Ne è nato un processo penale che si è concluso dopo 11 anni, mentre è ancora in corso quello in sede civile, in attesa della Cassazione.

18 anni fa, il rogo alla Umbria Olii di Spoleto

La mattina di sabato 25 novembre 2006, 18 anni fa, un silos esplose nello stabilimento Umbria Olii di Campello sul Clitunno, a Spoleto.

Nel rogo persero la vita il titolare di una ditta di serramenti Maurizio Manili e gli operai Giuseppe Coletti, Tullio Mottini e Vladimir Todhe, che su quel silos stavano montando delle passerelle.

rogo umbria olii spoletoFonte foto: ANSA

Il rogo allo stabilimento Umbria Olii di Spoleto

L’unico presente sopravvissuto alle fiamme fu Klaudio Demiri, che scampò miracolosamente all’incidente perché, in quel momento, si trovava su una gru, ben lontano dal suolo.

La sentenza penale, seguita alla vicenda giudiziaria lunga 11 anni, aveva riconosciuto responsabili dell’incidente il titolare di Umbria Olii Giorgio Del Papa e, per un terzo, la ditta di Manili, una delle vittime.

Del Papa è stato condannato in via definitiva a 4 anni e 9 mesi di reclusione.

Richiesta di risarcimento ai familiari di chi è morto nel rogo

Alla Umbria Olii le assicurazioni hanno già liquidato parte dei danni, ma l’azienda chiede quel che sarebbe dovuto arrivare da parte della ditta Manili, corresponsabile per un terzo dell’incidente.

Si tratta di una richiesta di risarcimento pari a 35 milioni e 316 mila euro, che i proprietari di Umbria Olii hanno avanzato ai familiari delle vittime e all’unico sopravvissuto, Klaudio Demiri.

Le parole della sorella di Giuseppe Coletti

Lorena Coletti, sorella di Giuseppe aveva raccontato la sua versione sulle pagine di Repubblica.

Mi chiedo con quale cuore continuino a chiederci questi soldi. Non capisco perché non lascino in pace questi poveri morti. Vorrei allora sapere quanto vale la vita di quattro persone, uscite di casa e morte sul lavoro.

La versione di Umbria Olii S.p.A.: il processo penale

Richiesta, sottolineano gli avvocati dell’azienda, avanzata “in sede civile” dopo il riconoscimento “in via definitiva nel giudizio penale”.

Umbria Olii S.p.A. rende noto che, penalmente, la Corte d’Appello e la Corte di Cassazione hanno stabilito che quanto successo il 25 novembre “è ascrivibile a colpa concorrente sia dell’Impresa Manili sia di Umbria Olii S.p.A..”

Dopodiché, l’azienda ha quindi chiesto i danni – nella misura stabilita di un terzo – da lei subiti.

Danni accertati, dicono gli avvocati, “nella loro precisa entità giudiziale in sede di accertamento tecnico preventivo disposto dal Tribunale di Spoleto […] e convalidato con provvedimento del 28 ottobre 2008“.

Gli avvocati citano infatti la sentenza della Corte di Appello di Perugia del 2013, secondo cui:

“sul piano del giudizio controfattuale è fin troppo agevole rilevare che in assenza della saldatura non vi sarebbe stato il sinistro (anche se sarebbe meglio precisare solo che non vi sarebbe stato quel sinistro, quello specifico giorno). La violazione dell’art. 250 DPR 547/55, ascrivibile al Manili, implica dunque il suo concorso di colpa“.

Sostanzialmente, la sentenza evidenzia che l’incidente si sia verificato per una trasgressione dell’impresa appaltatrice Manili, “imposto anche da Umbria Olii S.p.A., che non aveva rilasciato all’impresa alcuna autorizzazione alla saldatura, in luogo della quale, invece, era stata stabilita, quale modalità di posa in opera delle passerelle sui serbatoi all’esterno, quella dell’imbullonatura (come espressamente indicata nell’offerta Manili n. 96), confermata nel giudizio anche dall’audizione del titolare dell’impresa La.Fer., alla quale Manili si era rivolta per l’esecuzione del lavoro che non è stato eseguito per infortunio del suo titolare Francescangeli.

Il processo civile

I legali di Umbria Olii S.p.A. riferiscono poi che, a livello civile, l’azienda ha presentato ricorso (si attende il pronunciamento della Cassazione) contro le sentenze di primo grado e di appello che, “diversamente da quanto affermato nel giudizio penale in via irrevocabile, hanno statuito che il tragico incidente sarebbe accaduto per fatto e colpa esclusiva di Umbria Olii S.p.A.“.

Per i legali, la Corte di Appello di Perugia – in sede penale – ha fondato il suo giudizio di responsabilità sulla violazione del divieto della saldatura del quale unica destinataria era l’impresa appaltatrice Manili: “Se, dunque, la causa dell’evento è stata la saldatura, è chiaro come l’evento non potesse essere ascritto, come operato dal Tribunale e dalla Corte di Appello in sede civile, unicamente a Umbria Olii S.p.A., che si è attenuta, nel contestare quelle statuizioni, a ciò che era stato accertato in sede penale“.

Inoltre, aggiungono gli avvocati, “l’Impresa Manili era e risulta, poi, assicurata con Unipolsai S.p.A., la quale, costituendosi in giudizio, ha espromesso l’intero debito dell’Impresa Manili per danni nei confronti di Umbria Olii S.p.A..”.

I danni e l’assicurazione

Gli avvocati di Umbria Olii S.p.A., spiegano che:

L’espromissione, notoriamente, fa sì che alla fine i danni, a favore di Umbria Olii S.p.A., dovranno essere risarciti da Unipolsai S.p.A. e di qui l’ulteriore conferma dell’assenza di alcuna persecuzione delle vittime, le quali, siccome dipendenti dell’Impresa Manili, beneficiano, in quanto tali, della garanzia assicurativa della stessa impresa e quindi degli effetti dell’espromissione (art. 1272 c.c.) effettuata da Unipolsai S.p.A., che dovrà essere tenuta al risarcimento del danno, sgravando così da ogni peso le stesse vittime e consentendone il loro ristoro, già, ancorchè in parte, percepito da Unipolsai S.p.A. e oggetto di rivalsa da parte della stessa Unipolsai S.p.A. nei confronti di Umbria Olii S.p.A..

La situazione di Impresa Manili

I legali di Umbria Olii S.p.A. aggiungono poi che “essendovi tra le parti, Umbria Olii S.p.A. e Impresa Manili e, per essa, ora, i suoi successori, un rapporto di dare e avere, che dà luogo, notoriamente, a compensazione dei crediti e debiti reciproci, è chiaro come tutto sarà regolato al termine del contenzioso, che avrà luogo di qui a poco con la pronuncia della Suprema Corte di Cassazione”.

Inoltre, dopo l’incidente, Impresa Manili “è stata subito posta in liquidazione e cancellata dal Registro delle Imprese, con la conseguenza che, qualunque eventuale pagamento che dovesse avvenire in favore dei suoi successori, sarebbe poi oggettivamente irripetibile, ragion per cui i pagamenti sono attualmente sospesi”.

 

giuseppe-coletti-morto-lavoro Fonte foto: IPA
,,,,,,,,