Enrico Mattei, fondatore dell'Eni, secondo i servizi segreti Usa era fascista e comprò il titolo di partigiano

Il fondatore dell’Eni, Enrico Mattei, era fascista e alla fine della guerra comprò il “titolo” di partigiano pagando cinque milioni di lire alla Democrazia Cristiana. La rivelazione shock arriva da un dispaccio dell’ambasciata americana in Italia datato 11 agosto 1955. Il documento è stato reso pubblico pochi giorni fa insieme ad altri 13.173 file relativi all’inchiesta sulla morte di John Fitzgerald Kennedy e finora rimasti segreti.

• Enrico Mattei, il fondatore dell'Eni morto in un incidente aereo
• "Enrico Mattei comprò il titolo di partigiano"
• Enrico Mattei, l'Eni e gli interessi americani in Italia

Enrico Mattei, il fondatore dell’Eni morto in un incidente aereo

Lo stesso dispaccio relativo a Enrico Mattei aiuta anche a capire meglio il pensiero di Washington sull’attività di Enrico Mattei, morto in un misterioso incidente aereo il 27 ottobre del 1962 a Bascapè, in provincia di Pavia.

Un incidente costato la vita ad altre due persone (il pilota e un giornalista inglese) avvenuto pochi giorni prima di firmare un accordo per il petrolio algerino che metteva in pericolo gli interessi delle più grandi compagnie petrolifere occidentali.

“Enrico Mattei comprò il titolo di partigiano”

Secondo il rapporto inviata da Roma a Washington da Lester Simpson, dal titolo “U.S Embassy and Italia Petroleum Industry”, il fondatore dell’Eni Enrico Mattei era stato un fascista che, dall’8 settembre del 1943 (data dell’armistizio), era entrato nella Resistenza.

Come si legge nel rapporto “quando divenne chiaro che la vittoria alleata era ormai certa” Enrico Mattei “pagò cinque milioni di lire a un comandante partigiano della Democrazia Cristiana per acquisire il rango di capo partigiano della Dc e generale della Resistenza nel Cnl”.

Inoltre, sempre secondo il rapporto americano che cita “fonti ben informate”, pur essendo entrato nella Resistenza Enrico Mattei aveva mantenuto buoni rapporti con i tedeschi.

Fonte foto: ANSA

Enrico Mattei, l’Eni e gli interessi americani in Italia

Dunque, secondo gli americani, Enrico Mattei fino al 1943 era stato fascista. Un’affermazione tutta da valutare, anche perché furono molti gli italiani che dopo l’armistizio, per motivi opportunistici, rinnegarono il fascismo al quale magari avevano aderito senza troppa convinzione, principalmente con l’obiettivo di non avere problemi lavorativi con il regime.

Lo stesso documento, inoltre, dedica ampi passaggi alla descrizione delle attività americane per favorire le compagnie petrolifere Usa in Italia.

Per esempio, si afferma che dopo la caduta del governo Scelba le altre società petrolifere italiane si erano allineate all’Eni sulla linea “indipendente” nei confronti delle Sette Sorelle, le più grandi e potenti compagnie petrolifere mondiali.

Fonte foto: ANSA