Crisi del cioccolato, prezzo vola a oltre 10mila dollari: la crisi climatica colpisce i Paesi produttori
La crisi del cioccolato colpisce il mercato prima di Pasqua. Gli eventi meteorologici estremi hanno aumento il costo del cacao a oltre 10 mila dollari
Il prezzo del cacao sale alle stelle e tocca quota 10mila dollari a tonnellata. La produzione del cioccolato entra così ufficialmente in crisi. A pochi giorni dalla Pasqua, momento nel quale il cioccolato è protagonista, la notizia è un duro colpo. A soffrirne sono però soprattutto i Paesi produttori, tra cui quelli dell’Africa occidentale come il Ghana e la Costa d’Avorio. È qui che gli effetti degli eventi meteorologici estremi hanno compromesso la produzione e la raccolta. Colpa? La crisi climatica, che colpisce il prezzo del cioccolato ormai da almeno 5 anni, ma che solo dall’inizio dell’anno ha visto le quotazioni del cacao raddoppiare a causa del calo della produzione.
Cioccolato a 10 mila euro a tonnellata
Il prezzo del cacao ha toccato per la prima volta la cifra record di 10 mila dollari a tonnellata. Il risultato è un prezzo sempre più alto della cioccolata, che da inizio anno è salito di oltre il 140%, mentre negli ultimi 12 mesi sono triplicate. L’effetto della crisi climatica sulla produzione del cacao ha portato, negli ultimi 5 anni, a una crescita del costo della materia del 25%.
Il prezzo del cacao si abbatterà sui grandi produttori, ma saranno soprattutto i consumatori a risentirne. Questi, già stanchi da mesi di inflazione galoppante (con la spesa che costa fino a 4mila euro in più), potrebbero decidere di spendere ancora meno a Pasqua e Pasquetta. Secondo Max Gumport, analista di BNP Paribas Exane, una parte dell’inflazione del cacao potrebbe essere strutturale e questo perché figlia delle norme europee sulla deforestazione.
La crisi climatica colpisce la produzione del cacao: prezzi oltre 10mila dollari
Gli effetti su Ferrero e Nestlè
Pasqua con vendite ridotte era già prevista. La crisi del cioccolato non è un fulmine a ciel sereno e diverse aziende hanno fatto scorta di cacao. Le riserve oggi sono acquistate a quotazioni più basse, ma ben presto il prezzo salirà e l’effetto lo sentiranno soprattutto i consumatori.
I grandi marchi come Ferrero e Nestlè possiedono delle scorte, ma il prezzo più alto è già visibile sugli scaffali. Per questo, almeno negli Stati Uniti, sono diversi i marchi che hanno deciso di proporre ulteriori sconti per l’acquisto di quei prodotti già in vendita.
Colpa della crisi climatica
I responsabili della maggior parte della produzione di cacao al mondo però hanno altri problemi a cui pensare: la crisi climatica (che in Italia ha causato il 22% di eventi estremi). Su Ghana e Costa d’Avorio infatti si sono abbattute abbondanti piogge e siccità. Non solo, infatti a rendere ancora più difficile la produzione ci hanno pensato le numerose malattie diffuse fra i raccolti, mentre per la raccolta le strade difficili hanno complicato i trasporti verso i porti.
I due Paesi sono i maggiori produttori di cacao al mondo, con oltre due terzi delle forniture globali. Ogni cambiamento, piccolo o grande, ha un impatto sul mercato del cacao.