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Covid, Speranza prevede mesi difficili: cosa ci aspetta

Il ministro della Salute Speranza in visita allo stabilimento Sanofi fa un quadro della situazione coronavirus in Italia

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

“Credo che vedremo la luce nei primi mesi del 2021, perché avremo nuovi strumenti per combattere la sfida al Covid, e nel corso del 2021 usciremo dalla fase più drammatica” ha detto così il ministro della Salute, Roberto Speranza, in visita allo stabilimento Sanofi di Anagni, come riporta Ansa. Ora, ha aggiunto, “siamo davanti a mesi di resistenza e dobbiamo resistere con gli strumenti che abbiamo, che sono prima di tutto i comportamenti corretti delle persone”.

Covid, la previsione di Speranza: “Vedremo la luce nel 2021”

In visita all’impianto in provincia di Frosinone, dove partirà la produzione del vaccino anti-Covid a cui stanno lavorando in collaborazione le multinazionali Sanofi e Gsk, il ministro della Salute commenta con i cronisti la situazione attuale dell’epidemia da coronavirus in Italia.

“Dobbiamo resistere col coltello tra i denti in questi 7-8 mesi difficili che ci attendono, ma mentre resistiamo dobbiamo anche guardare al futuro” ha detto Speranza.

Dopo l’annuncio del presidente del Consiglio sulla proroga dello stato d’emergenza fino al prossimo 31 gennaio 2021, Roberto Speranza ha dichiarato: “Io sono sempre per la linea della massima prudenza e ho sempre mantenuto questa impostazione ma credo che sia corretto che ne discuta il Parlamento e che se ne discuta nel governo perché in una grande democrazia si fa così”.

Covid, la previsione di Speranza: la situazione del vaccino anti-influenzale

Dallo stabilimento Sanofi, il responsabile della Sanità si è espresso sul rischio di carenza del vaccino anti-influenzale in vista dell’inizio della stagione fredda, fondamentale per escludere altre cause sulla diagnosi dei sintomi da coronavirus: “Le Regioni hanno fatto uno sforzo enorme che è consistito in un aumento del 70% delle dosi di vaccino antinfluenzale rispetto all’anno scorso. Io penso che dobbiamo affrontare e risolvere nel tempo più breve possibile anche la questione delle farmacie in condivisione con le Regioni. Secondo me ci sono le condizioni”.

Ed è anche ritornato sulle questioni di stretta attualità correlate al Covid-19 come la presenza dei tifosi negli stadi e l’incidenza della popolazione giovanile sulla diffusione del contagio: “Dobbiamo avere delle priorità, siamo in una fase difficile in cui dobbiamo scegliere le cose che contano davvero e personalmente conta di più portare mio figlio a scuola tutti i giorni in sicurezza e non portarlo a vedere una partita di calcio. Ma non è per sempre: torneremo allo stadio e in luoghi affollati ma non possiamo farlo oggi. Se oggi assumessimo il rischio di portare 30-40mila persone allo stadio prenderemmo un rischio sbagliato.”

“I giovani hanno pagato un prezzo enorme ma a me non piace quando si demonizzano i nostri ragazzi – ha detto infine. Hanno dato un contributo come tutti gli altri. In Estate c’è stato un momento di abbassamento della tensione che io ho provato ad evitare ma che era comprensibile dopo mesi così difficili, però non bisogna demonizzare i ragazzi ma dobbiamo ancora chiedere loro una mano”.

Coronavirus, quali sono i farmaci che si sono rivelati efficaci Fonte foto: Ansa
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