Covid, Crisanti sui contagi: "Vaccinare di nuovo tutti in autunno". Cosa si rischia con la sottovariante BA.5
Andrea Crisanti avverte sull'elevato grado di contagiosità della sottovariante Omicron BA.5: "Necessario un nuovo richiamo del vaccino"
Le notizie che arrivano dal Portogallo sull’aumento esponenziale dei contagi da coronavirus stanno allarmando tutti i Paesi dell’Unione Europea. A provocare l’impennata dei numeri nel giro di poche settimane è stata la sottovariante di Omicron BA.5: secondo i dati forniti dalla Johns Hopkins University i casi complessivi di Covid registrati nel Paese all’inizio di giugno ammontano a 28mila, oltre 15 mila in più rispetto a quelli di aprile.
Per questo motivo torna nell’aria l’ipotesi di un nuovo richiamo di vaccino per superare indenni l’autunno. Come spiegato dal microbiologo dell’università di Padova Andrea Crisanti, qualora il virus dovesse riprendere vigore dopo l’apparente indebolimento degli ultimi mesi, potrebbe essere infatti necessaria un’altra vaccinazione di massa.
- Crisanti: "Non c'è alternativa al vaccino"
- Sottovariante Omicron BA.5, il problema secondo il virologo
- L'auspicio di Crisanti
Crisanti: “Non c’è alternativa al vaccino”
Intervistato dal Fatto Quotidiano, lo scienziato ha spiegato che è ancora “presto per dire se il problema è reale”. “Sicuramente c’è un’ondata – ha evidenziato – ma può esaurirsi in qualche settimana”.
Se però così non dovesse essere, e la sottovariante BA.5 dovesse diffondersi rapidamente nel resto dell’Europa, secondo il professore “non c’è alternativa” alla vaccinazione della popolazione “dai 18 anni in su” perché “bisogna anche limitare la trasmissione”.
Sottovariante Omicron BA.5, il problema secondo il virologo
Crisanti ha ribadito i limiti della tipologia di vaccini anti-Covid di cui disponiamo attualmente. Il problema rimane lo stesso dell’ultimo anno: “Le persone più fragili non sono adeguatamente protette”.
E il fatto di non conoscere ancora i possibili rischi della sottovariante BA.5 desta un campanello d’allarme, in quanto proprio sotto la pressione dei vaccini si rischierebbe “una variante più pericolosa”.
Il professore ha sottolineato che BA.5, come tutte le altre mutazioni di Omicron, “infetta i vaccinati, quindi se infetta una persona anziana o con più patologie, benché vaccinata, è probabile che la malattia sia grave“. A suo parere il Portogallo ha “il problema di aver vaccinato tutti presto, quindi la protezione si è ridotta prima”.
L’auspicio di Crisanti
Nel corso dell’intervista il microbiologo dell’università di Padova ha sottolineato che la scarsa durata del vaccino nel tempo si è rivelata determinante per l’aumento dei casi di Covid.
“Quando un vaccino devi darlo tre, quattro, cinque volte – ha fatto notare – si moltiplicano gli effetti collaterali”. Per questo motivo secondo l’esperto non si potrà uscire da questa situazione di rischio “senza un vaccino con una durata più lunga“.
La speranza è quindi di riuscire a sviluppare qualcosa di più efficace e persistente. Come ricordato dallo stesso Crisanti, attualmente si stanno già studiando “decine di vaccini”.