Il coronavirus "non ama il mare": i risultati di uno studio

Il coronavirus “non ama il mare”: a sostenerlo sono i ricercatori dell’Ifremer, Istituto francese di ricerca sull’utilizzo del mare. Gli studiosi, come riporta Il Messaggero, dopo aver rinvenuto tracce di Sars-CoV-2 nell’acqua non potabile di Parigi e altre città hanno deciso di analizzare anche l’acqua di mare.

I risultati, secondo quanto dichiarato dei ricercatori del laboratorio di Nantes, hanno dato l’esito sperato: “Nessuna traccia di coronavirus – si legge in una comunicazione diffusa dall’Istituto francese – è stata individuata nei campioni di acqua di mare e nei molluschi analizzati”.

Avvalendosi di una rete di laboratori specializzati, l’Ifremer ha affinato il protocollo di ricerca del virus in modo del tutto simile a quello dei tamponi per i test sull’uomo.

Così, è emerso che il genoma del virus non era presente in nessuno dei 21 campioni provenienti da 3 diverse zone marittime scelte per avere una completa copertura nazionale.

Le zone scelte per il prelievo di molluschi e acqua di mare erano 3 sulla costa della Normandia, 8 in Bretagna, 8 sulla costiera atlantica e infine 3 sulla costa mediterranea.

Sebbene fossero presenti tracce di altri virus provenienti dalle acque di scarico, non sono state trovate tracce di Sars-CoV-2 né sui molluschi né sui campioni di acqua di mare da un litro ciascuno.

Le conclusioni sono state annunciate dal virologo Soizick Le Guyader, direttore della ricerca: “Anche se non vale come certezza per l’insieme dei molluschi e delle acque di mare francesi, l’assenza di tracce di SARS-CoV-2 rivelata nel nostro studio è una buona notizia”.

I prelievi continueranno ogni “15 giorni e per diversi mesi”, ha dichiarato il virologo, “così da seguire eventuali effetti di una circolazione potenzialmente crescente del virus nella popolazione” anche nelle fasi dopo la riapertura. I risultati, intanto, sono incoraggianti in vista delle prossime vacanze estive.

Fonte foto: Ansa