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Bruno Vespa furioso per il duello Giorgia Meloni-Elly Schlein saltato: l'attacco a Travaglio, Santoro e Biagi

Vespa all'attacco dopo la decisione dei vertici Rai di annullare il confronto Meloni-Schlein: nel mirino le violazioni della par condicio di Santoro e Biagi

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Bruno Vespa non ci sta e protesta per l’annullamento del duello televisivo tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein, ricordando alcuni casi in cui, secondo lui, non sono stati rispettati i termini della par condicio. Nel mirino del conduttore di Porta a Porta finiscono Travaglio, Santoro e Biagi.

Bruno Vespa all’attacco sull’annullamento del duello tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein

Vespa ha criticato apertamente i vertici di viale Mazzini in merito alla marcia indietro sul confronto televisivo tra le leader di centrodestra e centrosinistra originariamente in programma il 23 maggio.

Il giornalista ha detto la sua il 16 maggio nel corso di Cinque minuti:

Si parla molto in questi giorni di par condicio. E se ne parla in maniera così attenta, così puntuale, perfino così esasperata che è saltato il confronto tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein”.

Lo storico conduttore Rai ha poi ricordato che nel 2022 saltò il confronto tra Enrico Letta e la stessa Giorgia Meloni e che nel 2001, con Silvio Berlusconi e Francesco Rutelli, successe la stessa cosa.

La par condicio e i casi Luttazzi-Travaglio, Santoro e Biagi

Lo sfogo di Vespa è poi proseguito citando ciò che accadde il 14 marzo 2001, quando la tv pubblica diede spazio a Marco Travaglio, intervistato da Daniele Luttazzi.

In quel caso l’attuale direttore de Il Fatto Quotidiano, “ricordò come, in base a testimonianze di pentiti, prima di organizzare le stragi, il mafioso Totò Riina aveva incontrato Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri. Ma Luttazzi e Travaglio non tennero conto dell’archiviazione che la procura di Caltanissetta aveva chiesto per quei fatti”, ha commentato il presentatore.

Non è mancata anche una stoccata a Michele Santoro reo, secondo Vespa, di aver condotto nell’aprile 2021 una trasmissione in cui “sei ospiti su sette erano contro Berlusconi e Dell’Utri, tanto che fu necessario mandare in onda una trasmissione riparatrice perché fu riconosciuta la scorrettezza di quell’impostazione”.

Critiche anche a Enzo Biagi e Roberto Benigni

Infine il caso Biagi-Benigni durante la trasmissione Il fatto di Enzo Biagi: in quella circostanza, a pochi giorni dalle elezioni, l’attore dichiarò “Berlusconi probabile presidente del Consiglio è una cosa innaturale”.

Vespa ha ricordato come tale affermazione fu accompagnata dalle risate dello stesso premio Oscar sugli alleati del Cavaliere, Umberto Bossi e Gianfranco Fini.

L’allora leader di Forza Italia uscì vittorioso dalla tornata elettorale, “ma la campagna televisiva gli costò da 1 a 3 milioni di voti”, ha detto Vespa, mettendo l’accento sul fatto che, a suo dire, l’annullamento del confronto Meloni-Schlein sia un errore.

Bruno Vespa confronto Meloni Schlein Fonte foto: ANSA
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