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Bimbo del Mugello, il racconto del carabiniere: "Mi ha abbracciato"

Il racconto dei carabinieri e di Giuseppe Di Tommaso, il giornalista Rai che ha ritrovato il bambino scomparso nella zona del Mugello

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

È vivo e sta bene il bimbo di quasi due anni che era scomparso a Campanara, frazione di Palazzuolo sul Senio, nella zona del Mugello, sull’Appennino Toscano. A ritrovarlo Giuseppe Di Tommaso, un giornalista della trasmissione di Rai 1 ‘Vita in diretta’, che ha prontamente avvertito i carabinieri. Ecco le testimonianze raccolte da Ansa e Adnkronos dei salvatori del bambino.

Bimbo del Mugello, il racconto dei carabinieri

I carabinieri che si sono calati nella scarpata per raggiungere e salvare il bambino, hanno raccontato così all’Ansa i momenti del ritrovamento: “Siamo stati fermati da un giornalista che diceva di aver sentito un lamento – ha detto il comandante della stazione dei carabinieri di Scarperia, Danilo Ciccarelli . Siamo scesi dalla macchina, ho sentito anche io il lamento, ma secondo me poteva essere un capriolo o un daino. Abbiamo deciso di verificare, anche se il terreno era molto scosceso. Mi sono calato dalla scarpata, chiamavamo continuazione il bambino ma non rispondeva. Poi ho sentito dei lamenti più chiari, e mi aspettavo che uscisse fuori un animale: invece è sbucato Nicola con la testolina tra l’erba alta, mi ha detto ‘mamma’, mi sono avvicinato. Mi ha abbracciato subito”.

“Ho provato una sensazione molto bella. Ho verificato subito se aveva qualche lesione: non aveva nulla, solo un piccolo bernoccolo e qualche graffio. Poi mi si è aggrappato al collo, e l’ho portato piano piano in strada, anche con l’aiuto del giornalista nell’ultimo tratto. È stata una gioia bellissima, è stato bellissimo riportarlo fra le braccia della sua mamma” ha detto ancora il militare partecipando alla conferenza stampa.

Oggi lo volevamo trovare. Ero in licenza in Puglia, sono tornato apposta solo per cercarlo. Mentre eravamo impegnati nelle ricerche, il giornalista che era con noi ha sentito un lamento. Il Comandante della stazione di Scarperia, Danilo Ciccarelli, è sceso a 25 metri di profondità lungo una scarpata complessa, è stato lì che ha visto gli occhioni del bimbo e lo ha salvato”. Lo ha detto all’Adnkronos il Maggiore Michele Arturo, comandante della compagnia carabinieri Borgo San Lorenzo.

“Quando ha visto il comandate lo ha chiamato ‘Mamma’ –  ha continuato – lui era la felicità in persona. Siamo tutti emozionati, contenti, e il bimbo è in buone condizioni“.

Il bimbo di 21 mesi era caduto in una scarpata a circa 2,5-3 km dalla casa dove vive con i suoi genitori e da dove era scomparso lunedì notte.

Bimbo del Mugello, il racconto di Giuseppe Di Tommaso

Alle parole dei militari si aggiunge la testimonianza di Giuseppe Di Tommaso: “Stavo salendo su una strada sterrata ed ho sentito provenire da una scarpata un lamento. Ero da solo perché mi ero sentito male poco prima, ed avevo fermato la macchina per riprendermi. Così ho iniziato a dire ‘Nicola, Nicola’, prima a bassa voce, poi urlando, fino a che non ho sentito chiaro ‘Mamma!’. Era Nicola”.

“Sono sceso giù nella scarpata che era molto ripida – è la testimonianza di Di Tommaso – ho sentito il rumore di una macchina in lontananza. Erano i Carabinieri, li ho avvisati che avevo sentito un lamento ed ero sicuro si trattasse di Nicola. All’inizio erano scettici, hanno pensato che potesse essere un animale, un capriolo. Ma io ho insistito perché ero certo, e li ho pregati di scendere a vedere, così abbiamo trovato Nicola”.

Il giornalista di Rai1 ha raccontato di aver vissuto momenti di forte emozione: “Appena ci ha visto si è messo a piangere, l’ha preso prima in braccio un carabiniere. Aveva solo una magliettina ed era pieno di graffi ma stava bene. Un’emozione immensa perché davvero non lo immaginavo, quando si raccontano le storie di bambini dopo tante ore, in boscaglie così fitte, dopo il trascorrere di un’intera notte c’è sempre l’idea che non sarà una storia con un finale positivo. Un miracolo vero”.

“La scarpata era ripidissima, quindi ho aiutato il carabiniere a salire col bambino, lo prendevamo in braccio a tappe” ha aggiunto .

“È davvero surreale. Se io non mi fossi sentito male, se non fossi sceso dalla macchina, non l’avremmo ritrovato. È la prima volta che mi succede” ha raccontato commosso.

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