Foto a Michael Schumacher e ricatto alla famiglia dall'ex bodyguard, richiesta folle per non pubblicarla
La famiglia di Michael Schumacher è finita sotto ricatto: richiesti 15 milioni di euro per foto e video privati. C'è la data del processo
La famiglia di Michael Schumacher, leggenda della Formula 1, è finita sotto ricatto. Markus Fritsche, ex bodyguard del pilota, è accusato di aver tentato di ricattare la famiglia Schumacher con immagini private e dettagli medici sensibili per 15 milioni di euro. Il caso ha già portato all’arresto dei coinvolti. Ora c’è la data del processo.
Il furto delle chiavette
Markus Fritsche, per anni addetto alla sicurezza della famiglia Schumacher, ha avuto accesso privilegiato alla residenza e agli aspetti più intimi delle cure mediche dell’ex campione.
Quando, dopo otto anni di servizio, è stato comunicato il suo licenziamento, Fritsche ha reagito elaborando un piano per ricattare gli ex datori di lavoro. Con l’aiuto di Yilmaz Tozturkan, un amico buttafuori, e del figlio di quest’ultimo, esperto di informatica, Fritsche è accusato di aver rubato dalla villa di Schumacher materiale estremamente sensibile.
In foto Michael Schumacher
Si parla di 1.500 immagini, 200 video e note mediche, dati custoditi in quattro chiavette USB e due dischi rigidi.
Il ricatto
La mattina del 3 giugno, Tozturkan ha contattato la famiglia Schumacher utilizzando un numero anonimo e rivelando di essere in possesso di foto e video sensibili.
Contemporaneamente, suo figlio Lins ha inviato quattro immagini alla residenza dell’ex pilota, insieme a una richiesta esplicita: 15 milioni di euro, da versare in due rate, pena la pubblicazione del materiale sul dark web.
La famiglia ha reagito senza farsi intimidire e ha chiamato la polizia. In meno di una settimana, Tozturkan e suo figlio sono stati arrestati, grazie a un’operazione di sorveglianza che ha permesso di identificarli e bloccare il tentativo di estorsione.
L’arresto: cosa rischiano
Al momento, Tozturkan si trova in custodia cautelare, mentre Fritsche e il figlio di Tozturkan sono stati rilasciati su cauzione. Nel frattempo la giustizia tedesca non dorme.
L’udienza preliminare si terrà il mese prossimo, sotto la supervisione del giudice Birgit Neubert. Sono già state fissate quattro date per ulteriori udienze, con una sentenza prevista per febbraio.
I pubblici ministeri chiedono una pena minima di quattro anni di carcere per i principali accusati, ma il giudice potrebbe decidere per pene più severe, dato il carattere particolarmente grave del reato che coinvolge la violazione della privacy di una figura pubblica e il tentativo di estorsione.