Mario Giordano sulle rivolte a Corvetto dopo la morte di Ramy Elgaml: "Assurdo indagare su un carabiniere"
Il commento di Mario Giordano a Fuori dal coro sulle rivolte a Corvetto dopo la morte di Ramy Elgaml: il durissimo sfogo del conduttore televisivo
Mario Giordano, nella sua trasmissione Fuori dal coro, ha commentato duramente le rivolte a Corvetto scoppiate dopo la morte di Ramy Elgaml.
- Cosa ha detto Giordano sulle rivolte a Corvetto per la morte di Ramy Elgaml
- Chi è Ramy Elgaml
- Cosa è successo a Corvetto dopo la morte di Ramy Elgaml
Cosa ha detto Giordano sulle rivolte a Corvetto per la morte di Ramy Elgaml
In apertura di puntata, Mario Giordano ha detto: “Parleremo della guerra degli immigrati che tengono in ostaggio un quartiere di Milano“.
E poi: “Sono mesi che denunciamo la situazione esplosiva nei nostri quartieri dove giovani immigrati che non si sentono italiani, alla faccia dell’integrazione, diventano sempre più violenti. Ecco, siamo arrivati alla rivolta degli immigrati, scoppiata a Milano, nel quartiere Corvetto, con roghi, esplosioni e attacchi diretti alla Polizia“.
Il conduttore di Fuori dal coro ha spiegato ai telespettatori: “A scatenare la rivolta è stata la morte di Ramy, un giovane egiziano morto dopo aver forzato un posto di blocco. Era in moto con un tunisino, tutti e due con precedenti, a bordo di una moto che il tunisino non poteva guidare. Hanno forzato il posto di blocco, c’è stato un inseguimento e sono andati a sbattere e l’egiziano è morto. Nelle loro tasche sono stati trovati collanine, soldi in contanti e un coltello”.
L’affondo di Mario Giordano: “Mi pare assurdo che un carabiniere venga indagato per aver inseguito un presunto ladro che comunque ha forzato un posto di blocco”.
Ancora Giordano: “Mi sembra strano che questo episodio venga usato per scatenare la rivolta nel quartiere con giovani incappucciati e violenti, quasi tutti immigrati di prima, seconda e terza generazione, che dicono una cosa molto evidente: ‘Qui comandiamo noi, questo è il nostro territorio. Qui non vale la legge dello Stato, non valgono le vostre regole, qui la polizia non conta niente, siamo più forti noi che non vogliamo integrarci nella vostra società, tutt’al più la vogliamo disintegrare’. Questo ci dice la rivolta degli immigrati”.
La rivolta a Corvetto per Ramy Elgaml.
Chi è Ramy Elgaml
Ramy Elgaml avrebbe compiuto 20 anni il 17 dicembre. Lo scorso 24 novembre, il ragazzo, di nazionalità egiziana, è morto in un incidente avvenuto a Milano dopo un lungo inseguimento da parte dei carabinieri.
In base alla ricostruzione dei fatti riportata dall’agenzia ANSA, Ramy era su un grosso scooter nero guidato da un giovane di 22 anni, tunisino, anche lui (come l’egiziano) con precedenti. Prima delle 4 di notte non si sono fermati all’alt dei carabinieri in via Farini, accanto alla zona della Movida di corso Como.
Inseguiti dai carabinieri, i due sono arrivati nella zona sud di Milano. Nel lungo rettilineo di via Ripamonti il 22enne ha perso il controllo della moto che, salita sul marciapiedi, si è andata a schiantare contro un muretto, all’altezza di via Quaranta. Ramy Elgaml è stato sbalzato prima dell’impatto e ha subito un colpo fortissimo.
Addosso al motociclista, senza patente, sono stati trovati circa 1000 euro in contanti, una catenina in oro spezzata, un coltello a serramanico e una bomboletta di spray al peperoncino.
Cosa è successo a Corvetto dopo la morte di Ramy Elgaml
Dopo la morte di Ramy Elgaml, alcune centinaia di suoi amici e conoscenti si sono radunati nel luogo dell’incidente, portando fumogeni e fiori e ostacolando il passaggio delle automobili. Lì quattro giovani sarebbero stati investiti da un’automobile, poi bloccata dalla polizia che ha fermato la coppia a bordo.
Poi sono scoppiate le tensioni e le violenze nel quartiere di Corvetto a Milano, durate tre notti.