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Vittorio Emanuele Parsi e il racconto della sua esperienza di premorte. "Vedevo il mondo da sottoterra"

Il racconto dell'esperienza di premorte di Vittorio Emanuele Parsi sarà in un libro scritto insieme alla compagna Tiziana Panella, giornalista di La7

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Un anno dopo l’intervento salvavita per una dissezione aortica, il politologo Vittorio Emanuele Parsi racconta la sua esperienza di premorte. Durante il coma, sostiene di aver vissuto una sensazione di risalita dagli “inferi” mosso dal desiderio di rivedere la compagna Tiziana Panella. Un’esperienza, ora soggetto di un libro in uscita, che lo avrebbe trasformato, cambiando le sue idee sulla coscienza umana oltre la vita.

L’esperienza di premorte di Vittorio Emanuele Parsi

Un viaggio al limite fra la vita e il buio, quella che in molti definiscono “esperienza di premorte”: Vittorio Emanuele Parsi sostiene di averla vissuta l’anno scorso, quando ha rischiato di morire a causa di una dissezione aortica con cuore compresso.

L’intervento di otto ore, con solo l’1% di possibilità di sopravvivenza, non ha prodotto in lui la classica sensazione di distacco dal corpo, ma la convinzione di essere nel pieno di una faticosa risalita dall’inferno.

vittorio emanuele parsi premorte tiziana panellaFonte foto: IPA

Tiziana Panella, giornalista e conduttrice di “Tagadà” su La7, è la compagna di Vittorio Emanuele Parsi

Le esperienze di premorte includono spesso invece visioni di luci intense, incontri con defunti e una profonda serenità.

Il racconto e il desiderio di rivedere la compagna Tiziana

“Ricordo più di ogni altra cosa il mio desiderio intensissimo di poter rivedere Tiziana, di non rinunciare a una felicità da poco scoperta” ha raccontato Parsi nell’intervista al Corriere della Sera. Secondo il politologo, proprio quella speranza può essere stata l’incentivo a indurre il risveglio dal coma durato 7 giorni.

Parsi ricorda di essersi sentito molto stanco, di aver desiderato di lasciarsi andare. Poi la reazione. “Devo rivederla, mi sono detto. E ho cominciato a risalire dalla foiba, arrampicandomi lungo una parete rocciosa. Non ho visto luci intense, sopra la mia testa c’era la luce naturale di un cielo primaverile, in superficie vedevo una casa, e intorno a me le radici degli alberi che la circondavano” ha raccontato.

Trovando ispirazione nei miti greci, Parsi ha poi spiegato di aver vissuto in una sorta di regno dei morti, “come nell’Ade di Omero”. Nella sua esperienza, il politologo dice di aver sentito una vera fatica fisica, chiedendo anche aiuto ai suoi genitori, ormai scomparsi, per ritornare dalla sua Tiziana.

Chi è Tiziana Panella, la compagna

Torinese classe 1961, il politologo Vittorio Emanuele Parsi insegna Relazioni internazionali all’Università Cattolica di Milano, ma è noto anche per essere stato ospite in trasmissioni televisive.

La persona di cui parla nell’intervista è infatti Tiziana Panella, giornalista e conduttrice di “Tagadà“, incontrata proprio negli studi di La7. “Con Tiziana stiamo scrivendo un libro, che uscirà all’inizio del prossimo anno. È una riflessione su come la vita possa cambiare improvvisamente, fermarsi e ricominciare”.

Nonostante l’esperienza di premorte, Vittorio Emanuele Parsi sostiene di restare laico, pur non escludendo completamente l’idea di una vita dopo la morte. Ciò che è certo per lui è che l’esperienza dell’ “oltre” ha illuminato la sua esistenza, dandogli una nuova consapevolezza e visione.

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