Beirut, un italiano ferito nell'esplosione: "Salvato dal tappeto"

“Ho sentito l’esplosione e sono volato sul lato opposto della lobby. Sono atterrato sul tappeto e sono stato fortunato perché penso che mi abbia salvato. La nave è completamente distrutta: le cabine, il salone, tutto”. Queste le parole del 69enne Vincenzo Orlandini, uno dei membri dell’equipaggio di una nave battente bandiera tricolore nel porto: all’improvviso è stato scaraventato ad alcuni metri di distanza. Lui è uno dei due italiani feriti nell’esplosione di Beirut. È stato intervistato dalla tv Al–Jazeera col volto ricoperto di sangue.

I connazionali in Libano sono tanti, per lo più militari. Gli uomini del contingente interforze Jmou erano ospitati in una palazzina lontana dal centro dell’esplosione, ma l’onda d’urto ha danneggiato comunque la struttura.

Esplosione a Beirut, chi è il militare italiano ferito

Il caporalmaggiore Roberto Caldarulo, del battaglione Gestione Transiti (Rsom) di Bari, è il secondo italiano ferito. Era in servizio al momento dell’esplosione. Qualche problema al braccio, ma non è grave: è stato immediatamente soccorso in ospedale.

Il militare ha 40 anni, è originario di Palombaio (Bitonto) e si trova in Libano dopo avere partecipato ad altre operazioni nell’ambito del contingente italiano.

Esplosione a Beirut, la Farnesina cerca altri italiani

Non è da escludere la presenza di altri connazionali feriti o dispersi: la Farnesina ha alzato subito il livello di allerta, l’Unità di crisi e l’ambasciata in Libano si sono messe subito al lavoro e sono pronte “a prestare assistenza ai connazionali presenti nel Paese e a monitorare la situazione”.

Il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, si è subito messo in contatto con il contingente schierato tra Beirut, Shama e Naqura: “Siamo disponibili a prestare aiuto alla città di Beirut, così duramente colpita”.

Fonte foto: Ansa