Autopsia sull'uomo bloccato dai vigilanti mentre tentava di entrare nella sede Sky a Milano: non fu asfissia
L'uomo è risultato anche positivo a cocaina e cannabinoidi, che potrebbero essere la causa dell'arresto cardiocircolatorio che ha portato alla morte
Potrebbe alleggerirsi la posizione dei due vigilantes, indagati per omicidio colposo dopo la morte di Giovanni Sala, 34enne deceduto dopo essere stato bloccato davanti la sede di Sky Italia a Milano. I primi risultati dell’autopsia aprono, infatti, l’ipotesi di un arresto cardiocircolatorio.
I risultati dell’autopsia
Stando ai primi risultati emersi dall’autopsia effettuata venerdì 25 agosto sul corpo di Giovanni Sala, le cause della sua morte potrebbero essere indipendenti dalle azioni dei due vigilantes della sede Sky a Milano.
Si attende la relazione finale del medico legale per sciogliere ogni dubbio, ma al momento sembra che la morte possa essere sopraggiunta per un arresto cardiocircolatorio.
La sede di Sky a Milano
Il corpo non presenta poi delle lesioni evidenti o fratture a livello toracico, che possano confermare l’iniziale ipotesi di un decesso per asfissia.
Il cadavere aveva solo alcuni lividi all’altezza del collo e sul volto. Secondo il medico legale, però, potrebbe esserseli procurati prima del decesso, forse in seguito a una caduta in strada.
La vicenda
Giovanni Sala, un uomo di 34 anni, era deceduto nella notte tra sabato 19 e domenica 20 agosto davanti alla sede di Sky Italia in zona Rogoredo a Milano.
Secondo le dichiarazioni rese ai carabinieri dai due vigilantes dell’istituto Italpol, al lavoro nella sede, l’uomo, senza maglietta, si sarebbe messo a urlare e avrebbe tentato di scavalcare la recinzione che circonda i palazzi Sky.
Una delle due guardie lo aveva allora buttato a terra e ammanettato mentre lo teneva fermo stando sopra di lui, come è stato ricostruito dalle immagini catturate dalle telecamere di videosorveglianza.
L’uomo inizialmente aveva tentato di muoversi e alzare la testa, ma si è poi accasciato, dopo essere stato colto da un malore.
Il vigilantes che in quel momento lo aveva tenuto a terra ha iniziato, quindi, a praticargli un massaggio cardiaco, mentre il collega chiamava i soccorsi.
Le indagini sul caso
Il pm Alessandro Gobbis ha deciso di aprire un fascicolo per omicidio colposo, affidando le indagini alla squadra mobile guidata da Marco Calì.
Dopo i risultati dell’autopsia, la loro posizione potrebbe essere meno compromessa.
Il 34enne è anche risultato positivo a cocaina e cannabinoidi, che potrebbero aver influito sull’arresto cardiocircolatorio che ha portato alla sua morte. Ma si tratta di ipotesi da verificare.