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Attesa per i commissari esterni dell'esame di Maturità 2023: quando potrebbero essere nominati dal Ministero

Con il ritorno nel 2023 al modello di esame pre-pandemia anche la commissione della maturità sarà composta nuovamente da tre docenti interni e tre esterni

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Manca poco meno di un mese alla maturità 2023 e tra i diplomandi sale l’attesa per scoprire chi saranno i commissari esterni all’esame di stato. Dopo tre anni stravolti dalla pandemia, quest’anno torna infatti il modello con due prove scritte e il colloquio orale e, tra le regole pre-Covid reintrodotte dal ministero dell’Istruzione, anche la composizione della commissione verrà nuovamente suddivisa tra tre interni e tre professori provenienti da altri istituti, al pari del presidente.

Quando potrebbero arrivare gli elenchi dei commissari

Con l’anno scolastico ormai agli sgoccioli si avvicina anche la data fatidica in cui verranno resi noti i nomi dei commissari esterni. Come ricorda il portale specializzato ‘Skuola.net’, andando a recuperare le sessioni di maturità precedenti alla pandemia risulta che, ad esempio, nel 2019 le assegnazioni furono rese pubbliche il 3 giugno, mentre nel 2018 il 5 giugno.

Fonte foto: ANSA
Studenti impegnati nella prova scritta della maturità 2022 in un liceo di Torino

Ed è dunque in questo intervallo di giorni che gli studenti di tutta Italia si aspettano di scoprire chi saranno i professori a valutarli: gli elenchi potrebbero essere on-line già giovedì 1 giugno o venerdì 2, in ogni caso con molta probabilità entro lunedì 5 giugno.

Appena saranno completati, gli elenchi saranno trasmessi dal ministero dell’Istruzione alle segreteria scolastiche e pubblicati in contemporanea sulla sezione del sito della Scuola dedicato alla maturità 2023, per poter essere consultati da studenti, genitori e docenti.

Il ruolo della commissione

Il compito della commissione sarà principalmente quello di valutare collegialmente le prove di ogni candidato, attraverso i criteri stabiliti dalle griglie di valutazione nazionali.

Come prevedono le regole rispolverate dall’ordinanza del ministro Giuseppe Valditara, ad ogni commissione saranno assegnate due classi, a loro volta affidate a due sottocommissioni separate.

I commissari interni saranno designati tra i professori appartenenti ai consigli di classe, con la possibilità che uno o più componenti siano attribuiti ad entrambe le classi, mentre i docenti esterni verranno selezionati dall’USR competente, previa presentazione della domanda.

Il ritorno alla maturità pre-pandemia

Da quest’anno la struttura dell’esame di stato tornerà ad essere composta definitivamente dalla “prima prova“, già reintrodotta nel 2022, e dalla “seconda prova”, basata sulle materie peculiari di ogni corso di studi: Latino al liceo Classico,  Matematica allo Scientifico, Lingua straniera 1 al liceo linguistico, Economia Aziendale all’Istituto Tecnico Commerciale ecc…

La novità in questo caso è la scelta per il 2023 da parte del ministero dell’Istruzione di non comporre più lo scritto di indirizzo con quesiti riguardanti più discipline.

Infine, anche il punteggio che va determinare il voto finale di maturità tornerà ai criteri pre-pandemia: il credito scolastico, ovvero quella parte derivante dalla media dei voti dell’ultimo triennio di scuola, ritorna quindi ai classici 40 punti (rispetto ai 50 punti dell’edizione 2022), mentre le tre prove avranno un identico peso sull’esame, per un massimo di 20 punti al candidato. Inoltre, la commissione potrà decidere di assegnare altri 5 punti di bonus ai diplomandi più meritevoli.

esame-maturita Fonte foto: ANSA
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