Voghera, chat degli assessori anti migranti: dure parole della sindaca

La “talpa” di Voghera continua la sua operazione per sbugiardare la giunta del comune in cui, il 20 luglio, è stato ucciso Youns El Boussettaoui, il marocchino senza tetto di 39 anni morto per un colpo di pistola sparato dall’assessore leghista Massimo Adriatici. Dalla gruppo WhatsApp “Giunta” emergono nuovi insulti a sfondo razzista e frasi violente dirette, sembrerebbe, proprio alla vittima.

“Ma in tutto il ciò il marocchino che chiedeva l’elemosina è annegato?”, avrebbe chiesto il 12 marzo la sindaca Paola Garlaschelli, stando agli screenshot pubblicati sui social. Alla domanda due assessori avrebbero risposto con le risate.

“Il tempio della cavalleria, dove vanno a bivaccare“, si leggerebbe ancora sotto la foto di un luogo di Voghera. Per cui lo stesso Massimo Adriatici risponderebbe di “togliere la panchina“.

E ancora una risposta da parte di un altro assessore, Giancarlo Gabba: “Purtroppo ormai non bastano più i nostri vigili. Ci vuole ben altro“, a cui fa seguito l’emoji di una bomba.

Solo due settimana fa erano stati diffusi sempre sui social altri screen della medesima chat in cui si leggeva ancora, in riferimento alla sicurezza della città, Giancarlo Gabba scrivere “finché non si comincerà a sparare, sarà sempre peggio”.

La sindaca Paola Garlaschelli aveva definito questa frase “riprovevole” attraverso il quotidiano La Provincia Pavese, senza però prendere provvedimenti verso il suo assessore.

Bisogna sottolineare che quelli che circolano sui social potrebbero essere dei falsi, e spetterà, eventualmente, alle autorità accertarsi della veridicità degli screenshot. Se fossero veri, pur non costituendo reato, sarebbero però indicativi dell’aria che si è respirata a Voghera prima della morte di Youns El Boussettaoui.

Fonte foto: ANSA