Voghera, Adriatici: possibile svolta nelle indagini, cos'è emerso
Gli inquirenti sostengono che Adriatici abbia pedinato il marocchino 39enne in alcune occasioni, prima che l'uomo nordafricano perdesse la vita
Massimo Adriatici, assessore leghista alla Sicurezza di Voghera, avrebbe pedinato in diverse occasioni Youns El Boussettaoui, il marocchino 39enne che il medesimo assessore ha ucciso sparando un colpo di pistola. Questo è quel che emerge dall’inchiesta degli inquirenti, come riferisce Il Corriere della Sera. Il quotidiano spiega che la Procura di Pavia, dall’analisi dei filmati delle telecamere sparse per Voghera, ha notato una “coincidenza quantomeno anomala”. Vale a dire la presenza negli stessi luoghi in alcuni frangenti di Adriatici e della vittima.
E sempre, in quei filmati e sempre come riporta il Corsera, chi camminava davanti – pare inconsapevole della presenza alle spalle – era El Boussettaoui, seguito da Adriatici che forse, con quella attività di monitoraggio – e sembra non da una posizione distante – voleva appurare eventuali nuove scorrerie del marocchino.
Il pm Roberto Valli, che indaga sul caso, ha chiesto al gip l’incidente probatorio per ‘fotografare’ due delle tre testimonianze dei clienti del bar ‘Ligure’ di piazza Meardi, fuori dal quale, allo scoccare delle 22.14 del 20 luglio, si è consumato l’episodio in cui ha perso la vita il marocchino, che prima di essere ucciso aveva aggredito Adriatici, sferrandogli un pugno al viso.
Nel frattempo Adriatici resta ai domiciliari, dopo la convalida per eccesso colposo di legittima difesa. L’assessore potrà difendersi e sostenere che non si trattava di pedinamenti ma di attività legate al suo incarico di assessore.